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Mosca: sì all'indipendenza

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di Ossezia e Abkhazia

Eloisa Palomba
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Mosca - Come facilmente prevedibile, dopo il senato, anche la Duma ha accolto la richiesta inoltrata dal Cremlino di riconoscere l'indipendenza di Ossezia del Sud e Abkhazia. Ad annunciarlo è stato il presidente russo, Dmitri Medvedev, nel corso di un discorso in diretta televisiva, nel quale ha affermato che “è stata una scelta non facile, ma è l'unica possibilità di salvare le vite delle persone”. Secondo le autorità moscovite, si tratta di un “mediatore e pacificatore per il regolamento politico, partendo dal riconoscimento dell'integrità territoriale della Georgia, mentre la sua leadership ha scelto un'altra strada”. “Tenendo conto della liberà volontà espressa dal popolo abkhazo e osseto, ispirandosi allo statuto dell'Onu, alla dichiarazione del 1970 sui principi del diritto internazionale riguardanti i rapporti di amicizia tra gli Stati, all'atto finale di Helsinki del 1975 e ad altri fondamentali documenti internazionali, ho firmato i decreti sul riconoscimento da parte della Federazione russa dell' indipendenza dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia”, ha detto in tv Medvedev. Nato - I rapporti con la Nato nel frattempo si fanno sempre più freddi e tesi, dopo è stata cancellata la visita del segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, fissata per ottobre: “E' stata sospesa fino a che non avremo definito le nostre relazioni con la Nato”, ha spiegato Dmitri Rogozin, l'ambasciatore russo presso l'organizzazione, che entra nel merito della decisione di oggi su Ossezia del Sud e Abkhazia: il riconoscimento dell'indipendenza è la “prova che la Russia non voleva l'annessione” delle due regioni separatiste. La decisione del presidente è una risposta a coloro che affermavano che la Russia punta ad annettere nuove terre. Una risposta a coloro che dicevano che la Russia è un Paese occupante e che la Russia si apprestava ad annettere Abkhazia e Ossezia del Sud”. Botta e risposta - Tra i primi Stati a rispondere alla mossa di Mosca c'è la Gran Bretagna: “Respingiamo in modo categorico questa proposta e ribadiamo l'integrità territoriale e la sovranità della Georgia”, ha detto un portavoce del Foreign Office che ha aggiunto: “Tutto questo è contrario agli impegni che la Russia ha ripetutamente preso con il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. E non aiuta certo ad aumentare le speranze di pace nel Caucaso”. Quanto accaduto è “inaccettabile” anche per Germania e Italia, come ha avuto modo di dire il ministro degli Esteri Franco Frattini. Secca la reazione russa: “Le dichiarazioni degli Usa e degli altri Paesi ricordano le guerra fredda”.

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