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Christian Jessen, il presentatore tv che insultava gli italiani: "In lockdown per non lavorare". Rovinato: la sua bruttissima fine

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Christian Jessen è un presentatore televisivo inglese che a inizio pandemia era diventato “popolare” per alcune dichiarazioni vergognose che ricalcavano luoghi comuni sull’Italia e gli italiani. Quando a marzo era stato imposto il lockdown per provare ad arginare il coronavirus, Jessen aveva dichiarato in tv che le chiusure totali altro non erano che “una scusa per continuare a fare una siesta. Si sa che gli italiani cercano ogni motivo per non lavorare”. 

 

 

A nulla era servito gettare le mani avanti, perché le sue affermazioni erano state gravi: “Potrebbe essere un po’ razzista - aveva premesso - dovrò forse fare delle scuse… ma non credete che tutto questo sia usato un po’ come una scusa?”. Ovviamente Jessen era orgoglioso di Boris Johnson che invece lasciava quasi tutto aperto e parlava di immunità di gregge, salvo poi ravvedersi e scegliere anche lui la linea durissima per fronteggiare l’epidemia dilagante anche in Gran Bretagna. “Credo che l’epidemia sia nei media. Alla fine, questa è solo una brutta influenza”, aveva aggiunto Jessen. 

 

 

A distanza di un anno e mezzo, il presentatore tv inglese è in bancarotta: a far precipitare la sua situazione finanziaria è la causa civile persa con l’ex prima ministra nordirlandese, Alrene Foster. Nei suoi confronti Jessen aveva fatto pesanti allusioni su una presunta relazione extraconiugale: il tribunale ha dato ragione alla Foster, condannando il presentatore tv a risarcirla con 125mila sterline. “Sono soldi che non ho, vi chiedo dunque di aiutarmi a pagare questo debito”, ha dichiarato Jessen, che ha lanciato un crowdfunding. 

 

 

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