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Afghanistan, il magistrato anti-terrorismo: "Attenzione, tra i migranti possibili presenze di jihadisti"

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Attenzione ai migranti: è questo il monito lanciato dal magistrato Stefano Dambruoso, simbolo italiano alla lotta del fondamentalismo. "E' vero che tutti quelli che fuggono sono nemici dei talebani, ma tra loro ci sono molti integralisti che arrivati in Europa potrebbero trovare comunità pronte a farsi condizionare. L’intelligence europea è già al lavoro su questo", ha spiegato in un'intervista al Giornale. Ma quali sarebbero gli obiettivi di eventuali attentati? Secondo Dambruoso, ci sarebbero innanzitutto gli Stati Uniti: "Non a caso l’intelligence ha alzato la guardia, ma subito dopo c’è l’Europa, con i suoi valori occidentali da combattere".

 

 

 

Ecco perché secondo il magistrato "il pericolo principale è il flusso migratorio. Si cercheranno soluzioni, uno Stato cuscinetto per migliaia di profughi in fuga". Una conseguenza per l'Italia potrebbe essere l'aumento esponenziale del traffico di droga: "L’oppio è da sempre una attività tra le più redditizie per i talebani. A Herat i militari italiani avevano riconvertito le coltivazioni di oppio in zafferano". Sull'eventuale rischio terrorismo dopo l'ascesa dei talebani in Afghanistan si è espresso anche Arturo Varvelli dell'Ispi, secondo il quale non è escluso che i terroristi possano rialzare la testa. 

 

 

 

"I mujaheddin sul campo, per attitudine personale e storia, sono una forza naturalmente intransigente, intollerante e violenta, che ritiene che quella della moderazione sia una pura finzione che va fatta per ragioni tattiche, per ingannare l’Occidente, e che, comunque, dovrà prevalere la loro visione radicale - ha spiegato l'esperto -. La saldatura tra gruppi locali come i talebani e organizzazioni terroristiche internazionali è una chiave che, in questi anni, ha dischiuso nuovi spazi al terrorismo".

 

 

 

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