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11 settembre, orrore di Massimo Fini: "Una lezione per gli americani. Lacrime... ?"

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Massimo Fini, dalle colonne del Fatto quotidiano, dice la sua sull'anniversario dell'11 settembre. "Non sarò così disonesto con me stesso e con i lettori scrivendo che mi sciolgo in lacrime per quanto accadde vent' anni fa a New York.... pensavo che quell'evento avrebbe potuto essere un utile insegnamento per gli americani, colpiti, per la prima volta nella loro storia, sul proprio territorio. Adesso con l'11 settembre sapevano anche loro cosa vuol dire vedere le proprie abitazioni, le proprie case, i propri grattacieli crollare su se stessi lasciando sul terreno migliaia di vittime", scrive il giornalista.

 

 

 

Fini poi continua nella sua analisi, evidenziando la reazione degli Usa: "Invece il cowboy, stordito da quel colpo imprevisto, cominciò a sparare sul bersaglio più a portata di mano e più facile: l'Afghanistan. Non c'era nessuna seria ragione per attaccare l'Afghanistan. Non c'era un solo afghano, tantomeno talebano, nei commandos che colpirono le Torri Gemelle e il Pentagono. Non c'era un solo afghano, tantomeno talebano, nelle cellule, vere o presunte, di al Qaeda scoperte dopo l'11 settembre. Il problema era semmai Osama bin Laden. Ma ottenere la consegna dell'ambiguo Califfo saudita da parte dei Talebani - il Mullah Omar lo disprezzava, lo chiamava "un piccolo uomo" - non sarebbe stato difficile solo che gli americani non si fossero comportati con la consueta arroganza", rivela Fini.

 

 

 

"A furia di creare pericoli inesistenti l'atteggiamento degli americani, seguiti come cani fedeli dagli europei con l'eccezione della Germania di Angela Merkel, ha finito per diventare, come ha scritto Arlacchi, "una profezia che si autoavvera". E la profezia che si è autoavverata è oggi l'Isis. Proprio la distruzione dello Stato Islamico di Al Baghdadi ha messo in circolazione i veri terroristi internazionali che adesso scorazzano in tutto il mondo e potrebbero diventare un pericolo che colpisce l'Occidente non solo dall'esterno, ma anche dall'interno. E potrebbe anche contagiare molti occidentali che finora si sono fatti sedurre dalla sua ideologia totalitaria solo in piccoli gruppi (i foreign fighters). Ma di fronte al vuoto di valori che contraddistingue l'Occidente, molti più europei potrebbero esserne attratti. Meglio il Male del niente", conclude Fini.

 

 

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