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Covid, nel Regno Unito 50mila contagi e 179 morti. L'esperto: "Ecco perché anche noi siamo a rischio"

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Il piano B di Boris Johnson potrebbe iniziare in fretta. Il coronavirus nel Regno Unito è tornato a fare paura e non si escludono nuove strette come le mascherine al chiuso, lo smart working e il green pass per discoteche e grandi eventi. D'altronde i numeri sono allarmanti. Solo nelle ultime 24 ore si registrano quasi 50 mila contagi con 8.000 nuovi ricoveri e 179 decessi. Quanto basta per spingere gli scienziati a chiedere al governo di prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi. "Ora stiamo assistendo a casi e ricoveri ospedalieri in costante aumento e a un'epidemia fuori controllo all'interno delle scuole - spiega Christina Pagel, professoressa dell'University College London -. Il governo deve passare immediatamente al suo piano B e accelerare l'introduzione dei vaccini, anche per coloro che devono ancora essere vaccinati o hanno una sola dose".

Si tratta per lo più di giovani. In Inghilterra solo il 10 per cento dei teenager ha ricevuto il vaccino. Un numero che mette a serio rischio la situazione del Paese. Non aiuta poi la nuova sottovariante del ceppo Delta. Quest'ultima - sono i primi dati - potrebbe essere fino al 10 per cento più contagiosa. Ma quanto sta accadendo in Gran Bretagna potrebbe ripetersi in Italia. Lo crede Massimo Andreoni, primario di Infettivologia della Società italiana di malattie infettive e tropicali del policlinico di Tor Vergata.

"In Italia c’è stato un atteggiamento rigoroso rispetto alla pandemia mentre il Regno Unito ha fatto, e sta facendo, esattamente il contrario, facendo circolare il virus e oggi si vedono le conseguenze", premette a Notizie.it ricordando che quando si sta verificando è "un segnale". "Se si molla, il virus è pronto a ripartire e, se arriva una variante brutta, anche noi siamo a rischio. Quindi le misure di contenimento, dall'uso della mascherina al chiuso al distanziamento, servono ancora". A maggior ragione dopo che sono stati registrati i primi nove casi di sottovariante Delta anche in Italia.

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