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Febbre di Lassa, "morto anche il neonato contagiato": famiglia devastata dal nuovo virus letale

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Anche il neonato contagiato dalla febbre di Lassa, secondo quanto riporta la Bbc ripresa da Leggo.it, è deceduto. Il bambino, morto la scorsa settimana al Luton and Dunstable Hospital, nel Regno Unito, era uno dei tre casi confermati, tutti all'interno della stessa famiglia. Tutto il personale che è stato in contatto con i pazienti poi deceduti sono stati messi in isolamento. "I colleghi identificati attraverso il nostro esercizio di tracciamento dei contatti del personale sono stati obbligati a intraprendere un periodo di isolamento precauzionale di 14 giorni e non avere contatti con i pazienti per 21 giorni. Come previsto, ciò ha un impatto sui nostri livelli di personale e ha richiesto la chiusura temporanea di una parte sostanziale della terapia intensiva, con un impatto anche sui nostri servizi clinici. Vogliamo assicurarvi che i casi di febbre di Lassa sono rari nel Regno Unito e non si diffondono facilmente tra le persone. Il rischio complessivo per il personale sanitario e gli altri pazienti è molto basso".

 

 

Anche l'unità neonatale del Luton and Dunstable Hospital è stata chiusa a nuovi ricoveri. La dottoressa Susan Hopkins, consulente medico capo dell'Ukhsa, ha affermato che i casi erano collegati a un recente viaggio in Africa occidentale, dove la malattia trasmessa dagli animali è endemica.

La maggior parte delle persone con febbre di Lassa guarisce, ma alcune possono ammalarsi gravemente. 

 

 

Come specificato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), la febbre di Lassa fa parte delle febbri emorragiche virali (Fev), tra le quali c'è anche quella provocata dal virus Ebola. Si tratta di "patologie di origine virale a carattere sistemico, caratterizzate da esordio improvviso, acuto e spesso accompagnate da manifestazioni emorragiche". La febbre di Lassa prende il nome da una città della Nigeria, dove circa mezzo secolo fa fu diagnosticata per la prima volta in due infermiere.

 

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