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Ucraina, Kiev: "Uccisi due nostri soldati". Scholz sfida Putin: "Sospeso Nord Stream 2". La guerra dilaga

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Le mosse di Vladimir Putin in Ucraina iniziano ad avere delle conseguenze: Olaf Scholz ha appena fermato la certificazione del Nord Stream 2, un gasdotto da 11 miliardi di dollari che si estende sul fondo del Mar Baltico per oltre 1.200 km, dall’ovest della Siberia alla Germania. Il progetto era nato per portare il gas naturale russo a Berlino senza attraversare i Paesi baltici, la Bielorussia e l'Ucraina. "Alla luce delle ultime azioni della Russia la certificazione non potrà essere data", ha annunciato il cancelliere tedesco. 

Scholz così ha accontentato Joe Biden. "La nostra posizione è molto chiara: se la Russia invade l'Ucraina, in un modo o nell'altro il Nord Stream 2 non deve andare avanti", questa la posizione di qualche giorno fa dell'amministrazione americana, da sempre contraria al progetto. Il cancelliere, inoltre, ha spiegato che la Germania "ha deciso di ridurre la propria dipendenza dal gas" come fonte energetica. Nel frattempo le notizie da Kiev non sono affatto rassicuranti: due soldati sarebbero stati uccisi nella notte e altri 12 sarebbero rimasti feriti da colpi di mortaio. Lo si legge nel rapporto diffuso dal ministero della Difesa ucraino.

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky non ha voluto piegarsi alla forza di Putin nemmeno dopo il riconoscimento del Donbass. Tant'è che ha dichiarato: "Non cederemo niente a nessuno, i confini internazionali dell'Ucraina resteranno gli stessi". Infine ha ribadito di essere "un sostenitore di una soluzione politica e diplomatica".

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