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Ucraina, il mercantile giapponese distrutto dal missile russo: video impressionante, scenario gravissimo

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Su Twitter girano già le foto e  video della Namura Queen, il mercantile giapponese colpito da un missile russo mentre si trovava in un acque ucraina, in un porto nella regione di Odessa, dove avrebbe dovuto caricare del grano. L'incidente bellico, gravissimo, è l'esempio perfetto di quello che gli esperti definiscono un "danno collaterale", un incidente che rischia di innescare una escalation incontrollabile trascinando nella guerra in Ucraina anche un Paese terzo come il Giappone, player fondamentale nello scacchiere orientale su cui, oltre alla Russia, agisce anche la Cina. Lo scenario, dunque, si fa sempre più complesso, esteso e inquietante.

 

 



La nave cargo giapponese è stata colpita venerdì da un missile nel Mar Nero. Un membro dell'equipaggio, composto da venti marinai tutti di origine filippina, è rimasto ferito, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Kyodo. A seguito dell'impatto la nave si è diretta in Turchia per valutare i danni, ma i video e le foto con le fiamme scoppiate a bordo sono impressionanti. Fortunatamente (e miracolosamente), le condizioni dell'uomo ferito non sono gravi. La Namura Queen batte bandiera panamense ed è di proprietà di un'impresa logistica della prefettura di Ehime.

 

 

 



Nel frattempo, il Giappone sta trattando con l'Unione Europea per dirottare un volume maggiore delle sue importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) verso l'Europa, data la possibilità che la Russia ne limiti l'esportazione. Lo hanno riferito fonti dell'esecutivo giapponese all'agenzia Kyodo. Su richiesta di Bruxelles, Tokyo - viene spiegato - ha mostrato la sua disponibilità a fornire più Gnl all'Ue da aprile, purché possa garantire una fornitura sufficiente per il suo consumo interno. Il Giappone, uno dei maggiori importatori mondiali di Gnl, aveva già annunciato all'inizio di febbraio che avrebbe fornito all'Europa parte degli acquisti di marzo, un volume che dovrebbe essere equivalente a diverse centinaia di tonnellate. I colloqui tra Tokyo e Bruxelles avvengono per il timore che la Russia, fonte del 40% delle importazioni di Gnl in Europa, risponda con tagli alle forniture alle sanzioni annunciate dai Ventisette dopo l'invasione militare dell'Ucraina. 

 

 


 

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