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Ucraina, fonti dell'intelligence: rivolta dei militari all'entrata in guerra della Bielorussia. La rabbia di Putin

 Lukashenko e Putin

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Vladimir Putin è molto deluso. Non solo perché in Ucraina immaginava una guerra lampo e invece si è trovato di fronte una resistenza fortissima, non solo perché Zelensky non ha abbandonato il suo popolo. Ma a deludere lo Zar c'è anche il comportamento della Bielorussia. Fonti d'intelligence occidentali, riporta Il Messaggero, rivelano infatti che Alexander Lukashenko era pronto a unirsi all'Armata russa ma è stato fermato da una rivolta interna dello stato maggiore del suo esercito.

 

 

"Il piano originario di Putin avrebbe previsto l'entrata in guerra, al fianco della Russia e contro l'Ucraina, delle forze armate bielorusse circa una settimana fa", spiega una fonte. Invece i "piani originari" sono stati "modificati", "come ufficiali che si sarebbero dimessi, coscritti che si sarebbero sottratti agli obblighi militari e alcuni generali che avrebbero manifestato il loro disaccordo alla partecipazione della Bielorussia alla guerra". Per questo il capo di Stato maggiore delle Forze armate bielorusse, Viktor Vladimirovich Gulevich si è dimesso e alcuni "alti ufficiali dell'esercito bielorusso ne avrebbero seguito l'esempio". 

 

 

Insomma, una vera e proprio rivolta agli ordini del generale Lukashenko, stretto alleato di Putin, che gli ha impedito di dichiarare guerra all'Ucraina e ordinare alle truppe di superare i confini. Minsk ospita l'ex presidente filo-russo dell'Ucraina, Yanukovich, che Putin vorrebbe riportare a Kiev per sostituire Zelensky e instaurare un governo fantoccio. E cos' l'esercito russo ora fatica. Gli ucraini contano già oltre 11.000 morti tra i soldati russi. I quali sono esausti, demotivati. Ci sarebbe bisogno di forze fresche che però non possono arrivare perché a dispetto dei numeri giganteschi di soldati e riservisti, i russi realmente in grado di andare al fronte sono pochi. 

 

 

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