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Marina Ovsyannikova, dopo l'irruzione al tg la drammatica confessione: "Mi vergogno di quello che ho fatto"

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Prima del blitz nello studio del tg russo in diretta, per protestare contro la guerra in Ucraina, la giornalista Marina Ovsyannikova ha registrato un videomessaggio per esporre il suo punto di vista sulla questione: “Purtroppo, per un certo numero di anni, ho lavorato su Channel One e ho lavorato alla propaganda del Cremlino, me ne vergogno molto in questo momento. Mi vergogno che mi è stato permesso di dire bugie dallo schermo televisivo. Mi vergogno di aver permesso la zombificazione del popolo russo”, si sente nel videp.

 

 

“Stiamo osservando in silenzio questo regime disumano il mondo intero si è allontanato da noi e le prossime 10 generazioni non saranno in grado di ripulirsi dalla vergogna di questa guerra fratricida”. La giornalista ha poi rivelato che suo padre è ucraino e sua madre russa, e ha poi puntato il dito direttamente contro il presidente Putin: “Quello che sta accadendo in Ucraina è un crimine e la Russia è l’aggressore. La responsabilità di questa aggressione ricade sulle spalle di una sola persona: Vladimir Putin. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e altre dieci generazioni non si potranno togliere la macchia di questa guerra", ha aggiunto.

 

Secondo quanto riportano i media internazionali, la Ovsyannikova sarebbe stata arrestata poco dopo la sua protesta e portata in una stazione di polizia. Ora rischia fino a 15 anni di carcere in base a una legge russa che criminalizza la diffusione di “false notizie” sull’esercito russo, e potrebbe affrontare anche conseguenze legali per aver incoraggiato “disordini civili”. Di lei, dopo l'imboscata nel telegiornale, non si hanno più notizie dopo il blitz in diretta a Channel One.

 

Il secondo video di Marina Ovsyannikova - Clicca qui per vederlo

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