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Ucraina, il generale Hodges: "I prossimi dieci giorni decisivi", cosa svelano le immagini satellitari

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L'ex generale americano Ben Hodges rivela che i prossimi 10 giorni di guerra saranno decisivi, e dice che i russi ne sono consapevoli. L'esercito russo è a corto di uomini e munizioni e l'inattesa resistenza ucraina - oltre a causare grosse perdite - ha fatto saltare i piani e costretto disperdere le unità, rivela sempre uno studio dell'ex militare. Il Pentagono inoltre non ha segnalato movimenti di truppe, neanche di quelle bielorusse. Mentre la Gran Bretagna parla di convogli da altre regioni, Estremo Oriente compreso. "La sensazione è che il contingente schierato non sia sufficiente in mezzi ed elementi, così si spiegherebbe anche la richiesta di aiuto ai cinesi, il ricorso ai ceceni e l'appello ai 16 mila miliziani siriani (su cui gli americani sono cauti)", scrive il Corriere della Sera.

 

L'ultimo rapporto della Difesa britannica spiega che le forze russe "stanno lottando per superare le sfide poste dal territorio ucraino"» e "sono bloccate" nella loro avanzata. La riorganizzazione dei giorni scorsi non ha dato esiti. La distruzione dei ponti da parte degli ucraini ha avuto un ruolo chiave nel fermare la progressione russa. Chernihiv nel nord, e Mariupol, nel sud, sono isolate ma resistono sotto le bombe. C'è il rischio che le truppe ucraine nel settore meridionale possano essere circondate.

 

 

Continuano ad essere sempre molte le vittime civili, a Mariupol, a Kharkiv e Chernihiv. Per Mosca, spiega sempre Hodges, il tempo non corre solo sul versante militare: "gli effetti delle sanzioni aumentano, il Paese è sull'orlo di un precipizio economico, in patria arrivano segnali di dissidenza. Così si possono meglio interpretare le dichiarazioni arrivate dal Cremlino - Putin, Lavrov, Medinsky e Zakharov - più morbide verso Kiev", scrive sempre il Corriere. Parole dure però che rimangono nei confronti dell'Occidente: uan sorta di via d'uscita che permetta a Putin di non dover fare marcia indietro.

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