Generale Gavrilov, "ufficialmente dimissionario. Ma...": indiscrezioni terrificanti, che fine gli ha fatto fare Putin
Ufficialmente il generale Roman Gavrilov è dimissionario, ma c'è chi parla che invece sia stato messo sotto accusa o addirittura arrestato. Le accuse che lo riguardano sono quelle di aver diffuso informazioni e sprecato materiale (combustibile) che ha condotto alla perdita di vite umane, durante l'invasione in Ucraina. Gavrilov è un generale della Rosgvardiya, la Guardia nazionale, "la milizia che Putin si è costruito su misura nel 2016, facendola dipendere direttamente dal Cremlino e affidandola alla sua ex guardia del corpo dei tempi di San Pietroburgo, Viktor Zolotov. Gavrilov è uno dei vice di quest'ultimo", rivela il Giornale. Ma la presenza massiccia della Guardia nazionale nell'invasione mette in luce le contraddizioni dell'operazione.
La Guardia nazionale (circa 400mila uomini) è specializzata in compiti di ordine pubblico e anti-terrorismo e ha alcuni reparti di assalto. Ma nei primi giorni della guerra in prima linea è finita anche la Guardia Nazionale. "La mancanza di addestramento, i mezzi inadeguati, e, secondo alcuni, una mancanza di coordinamento con il resto delle forze armate (che dipendono dal Ministero della Difesa) ha finito per provocare perdite altissime", scrive ancora il Giornale. "L'impiego della Rosgvardiya è stato un completo fallimento in termini di strategia militare", ha spiegato Ruslan Leviev del Cit, Conflict Intelligence Team. Tra l'altro il militare più alto in grado fatto prigioniero dagli ucraini e mostrato in una confessione pubblica di fronte alle telecamere, è un tenente colonnello della Guardia nazionale.
Secondo Putin gli errori compiuti dalla Rosgvardiya in Ucraina, sono ancora più significativi. Uno dei motivi della stabilità di Putin è la moltiplicazione delle forze di sicurezza "ottenuta anche grazie alla creazione di una struttura come Rosgvardiya, gestita senza alcuna mediazione ministeriale o burocratica. Tanto più se a guidarla è un signorsì da 30 anni fedele sino al fanatismo come Zolotov", riporta il Giornale. Proprio quest'ultimo, nella riunione del Consiglio di sicurezza ripresa dalla tv prima dell'invasione, disse le parole più dure: "gli ucraini sono solo vassalli degli americani, li stanno riempiendo di armi ... dobbiamo muoverci per difendere il nostro Paese". Adesso però il suo vice si è dimesso.