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Joe Biden, "ribellione russa alla Nato". La profezia e il sospetto sul presidente: ha voluto questa guerra?

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Alessandro Gonzato
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Il ministero degli Esteri russo ha convocato l'ambasciatore americano, John Sullivan, e gli ha consegnato una nota di protesta contro i commenti, definiti «inaccettabili», del presidente Joe Biden, il quale l'altro giorno ha dato del «criminale di guerra» e del «dittatore assassino» a Vladimir Putin. Le frasi, si legge nella nota diffusa da Mosca, sono «indegne di uno statista di così alto rango» e, prosegue la nota, «hanno portato le relazioni Usa-Russia sull'orlo della rottura». Biden però ha detto anche altro, quando era un potente senatore del Partito Democratico in rappresentanza dello Stato del Delaware, nel 1997, poco prima di assumere la presidenza della Commissione Esteri del Senato e l'anno prima che la Nato iniziasse a espandere la propria influenza attorno alla Russia (Putin allora era un funzionario pubblico). «In primo luogo», testuali parole di Biden, «penso che l'ammissione a breve termine della Nato degli Stati baltici provocherebbe delle conseguenze negative nei rapporti tra l'Alleanza, Usa e Russia. Se mai esistesse una circostanza capace di protendere verso una reazione vigorosa e ostile, la Russia sarebbe proprio questo».

 

 

 

Il virgolettato è stato riproposto nell'ultima puntata di Fratelli di Crozza, su La7. Stati Uniti e Nato, dal 1999 a oggi, hanno allargato l'alleanza atlantica a una serie di Paesi "cuscinetto" (e non soltanto), e la sequenza è numericamente rilevante: Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, il primo anno. Nel 2004 è stato il turno di Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia. Altro allargamento, tecnicamente il sesto dalla creazione della Nato: nel 2009 Albania e Croazia. Il 5 giugno 2017 è entrato nella Nato il Montenegro. Il 27 marzo 2020 la Macedonia del Nord. L'osservazione, cercando di guardare i fatti nel modo più oggettivo possibile, è che non era difficile prevedere una reazione di Mosca, per quanto nessuno potesse avere la sfera di cristallo. «A Cuba, nel '62», questa l'uscita tranciante di Crozza, «gli americani non hanno mica lasciato che i russi gli mettessero dei missili ai confini. Giustamente si sono incazzati. È chiaro che anche la Russia si sarebbe incazzata».

 

 

 

E infatti lo stesso Biden l'aveva detto, quando la discussione verteva sull'ammettere o meno nell'alleanza atlantica Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. Aveva però escluso, l'attuale presidente, che la Russia avrebbe risposto militarmente, e si era dichiarato ottimista per una soluzione pacifica. Venticinque anni dopo, purtroppo, le cose sono andate diversamente e di mezzo ci sono andati anche donne e bambini. Il senatore Dem, allora, affermava che i russi gli avevano detto che Mosca, di fronte all'allargamento della Nato, avrebbero potuto cominciare a guardare alla Cina per espandere la propria economia (altro fatto verificatosi). Lo stesso Biden però, facendo una battuta, aveva aggiunto «Good luck», «buona fortuna». Fragorosa risata degli astanti. Ecco, good luck, a tutti. 

 

 

 

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