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Jan Rachinskij su Putin: "Lo avete capito troppo tardi, il prezzo sarà altissimo". Come sarà il nuovo mondo stravolto dallo zar

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"Purtroppo i Paesi occidentali hanno capito tardi con chi avessero a che fare e pagheremo per molto tempo le conseguenze di quest’inerzia": a parlare è Jan Rachinskij, direttore della Ong russa per i diritti umani Memorial, fondata nel 1989 dal Nobel per la pace Andrej Sakharov e oggi smantellata per decisione della Corte suprema. Si tratta, nello specifico, di un archivio che custodisce la memoria di oltre tre milioni di vittime dell’Urss e il registro dei detenuti politici della Russia contemporanea. In ogni caso Rachinskij, intervistato da Repubblica, ha chiarito il loro lavoro, grazie alla rete internazionale, non si fermerà.

 

 

 

Parlando della guerra in Ucraina, poi, il presidente 63enne della Ong ha commentato il paragone - sempre più diffuso - tra Putin e Stalin: "Le analogie storiche sono sempre pericolose. Hanno però alcuni tratti in comune: la volontà di costruire una grande potenza, il ricorso ai metodi di forza e il cinismo, l’idea che tutta l’opposizione sia gente corrotta dall’Occidente".

 

 

 

Rachinskij, inoltre, ha ricordato che la Ong di cui è a capo è stata la prima a condannare l’operato russo in Ucraina nel 2014. Infine ha spiegato di essere finito nel mirino, insieme a tutti i suoi collaboratori, per il loro lavoro sia sugli abusi di oggi che sulle purghe di Stalin: "Noi diciamo apertamente che lo Stato sovietico era uno Stato criminale. Per le autorità che invece credono che lo Stato sia un’entità sacra è inaccettabile, è un attentato alla storia. E naturalmente la nostra lotta per i diritti umani non ci rendeva popolari".

 

 

 

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