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Maksym Kagal, ammazzato a Mariupol il campione del mondo di kickboxing: "Con chi combatteva", indiscrezioni-choc

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Il campione del mondo di kickboxing, l'ucraino Maksym Kagal, è morto durante i combattimenti contro le forze russe a Mariupol. Aveva 30 anni ed era il primo campione del mondo tra gli adulti nella squadra nazionale ucraina. Faceva parte delle forze speciali di Azov e il colpo fatale è arrivato mentre stava provando a respingere l'assalto russo nella cittadina ucraina, ormai da settimane sotto assedio. 

 

 

 

"Dormi tranquillo, fratello, la terra è tua, ti vendicheremo", ha detto l'allenatore Oleg Skirt citato da Ukrinform. Kagal, comunque, non era l'unico sportivo al fronte. Ce ne sono tanti, sia in attività sia ex atleti, che stanno combattendo in prima linea una guerra non voluta. Tra questi, come ricorda Repubblica, ci sono l'ex pugile Vladimir Klitschko, campione del mondo dei pesi massimi, come il fratello Vitalji che da quasi otto anni è il sindaco di Kiev, gli ex tennisti Sergey Stakhovsky e Andrei Medvedev, l'ex leggenda del basket ucraino Sacha Volkov, i pugili Usyk e Lomachenko.

 

 

 

La brigata Azov è uno dei bersagli della cosiddetta “operazione di denazificazione” annunciata da Putin per giustificare l’invasione dell’Ucraina. Il terzo comandante della brigata, Maksym Zhorin, che si trova a Kiev con circa duemila soldati, ha dichiarato all'Ansa: "Putin ci chiama nazisti come pretesto per uccidere gli ucraini”.

 

 

 

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