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Nebahat Isbilen, milionaria turca truffata dal principe Andrea? Un caso da 48 milioni di euro: scandalo a Londra

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Non c'è pace per il principe Andrea, recentemente travolto dallo scandalo Epstein: il duca è riuscito ad evitare il processo per molestie sessuali pagando una ingente cifra (per finanziarla ha venduto anche un suo chalet in svizzera) a Virginia Giuffre, la donna che lo accusava. Il caso, comunque, lascia molti interrogativi aperti e, soprattutto, ha definitivamente compromesso l'immagine del figlio della Regina Elisabetta. Il quale, però, sarebbe rimasto invischiato in un nuovo scandalo.

 

Il principe Andrea e Sarah Ferguson sarebbero infatti coinvolti in un nuovo spinoso caso di truffa. I due sarebbero stati citati nel corso di un procedimento dell'Alta Corte di Londra: avrebbero ricoperto dietro compenso il ruolo di “intermediari d’affari” per conto di Selman Turk, un banchiere turco accusato di frode. La vittima della frode sarebbe una ricca donna turca, Nebahat Isbilen, che è la donna che ha fatto i nomi dei reali.

 

Nel novembre 2019, Turk le avrebbe detto che per ottenere l'aiuto del principe Andrea per ottenere il passaporto britannico avrebbe dovuto omaggiarlo con un "regalo" da 750mila sterline. Il Corriere della Sera spiega che nel raggiro Nebahat Isbilen avrebbe perso in tutto circa 40 milioni di sterline (48 milioni di euro). E tra tutti i pagamenti, al centro del provvedimento, ce ne sarebbe in particolare uno da 1,1 milioni di sterline "planate" proprio sul conto del principe Andrea. Il Daily Mail aggiunge che il versamento da 750mila sterline sarebbe servito come "contributo" per le nozze della principessa Beatrice.

Insomma un'altro caso complesso e controverso, un'altra vicenda che lorda ulteriormente l'immagine di Andrea, il quale avrebbe restituito i soldi del presunto imbroglio senza però dare alcun tipo di spiegazione circa le modalità in cui quei soldi erano arrivati sul suo conto. Il principe Andrea e Sarah Ferguson sarebbero stati solo menzionati nel procedimento in corso all'Alta Corte di Londra, al momento non sarebbero coinvolti nel caso. Eppure, la puzza di scandalo si sente da una distanza di miglia...

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