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Giampiero Massolo, Putin porterà la guerra nel cuore dell'Europa: "Dov'è pronto ad attaccare"

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Non crede alla guerra frontale Russia-Nato, Giampiero Massolo, ma non esclude un'estensione del conflitto in Ucraina in altri scenari, caldissimi. L'ambasciatore italiano, ex segretario generale della Farnesina e direttore dell'Intelligence (DIS), intervistato dal Messaggero dà la sua spiegazioni alle inquietanti parole dell'ambasciatore russo a Washington, Antonov, secondo cui se l'Europa continuerà a fornire armi a Kiev alimenterà il rischio di una guerra diretta tra Mosca e l'Alleanza atlantica, sul territorio europeo. "Vuole intimidire e minacciare, ben sapendo che una delle regole d'ingaggio precise dell'Occidente nei confronti dell'Ucraina è il non coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto".

 

 



Basterà però questo per irretire i Cremlino? "Nessuna delle attività dei Paesi membri della Nato si configura come intervento diretto, ma solo come aiuto a un Paese aggredito che chiede di difendersi, e sono tutte attività compatibili con il diritto internazionale e la Carta dell'Onu", sottolinea Massolo, "raffreddando" da questo punto di vista l'allarme bellico. "Questo genere di escalation verbale tende a precostituire un dossier di pretesti. Oggettivamente, però, prima di far leva su coinvolgimenti diretti della Nato, che non ci sono, e affrontare lo scontro diretto, Putin ha tutto un armamentario di possibilità per allargare il conflitto senza entrare in guerra con l'Occidente". 

 

 

 


Quali sono queste possibilità di allargare il conflitto in Occidente? Vladimir Putin, spiega l'ambasciatore Massolo, "può creare problemi in altri scenari di crisi come il Sahel, dove operano i mercenari del Gruppo Wagner, o in Siria, nelle Repubbliche caucasiche e nei Balcani, in Bosnia Erzegovina, fomentando le ambizioni della parte serba" contando peraltro sul sostegno diretto del presidente serbo appena eletto Vucic. Inoltre, conclude Massolo, Mosca "potrebbe ricorrere a un'altra tipologia di armi, biologiche o chimiche. L'opzione nucleare sarebbe estremamente grave e appare remota. C'è un dopoguerra anche per Putin e ricorrere a un'arma ancorché di teatro, ma nucleare, rischierebbe di comprometterlo".

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