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Sergej Shoigu "menomato per sempre", l'ultima conferma: rovinato da Putin (per una questione di soldi)

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Altre indiscrezioni sulla drammatica sorte di Sergej Shoigu, il ministro della Difesa russo scomparso da che guerra fu in Ucraina. Come è noto, negli ultimi giorni l'ex oligarca russo Leonid Nevzlin, oggi in esilio, ha dato conto del suo possibile avvelenamento. Shoigu, 66 anni, sarebbe stato colpito da "un grave attacco cardiaco non di origini naturali". Oggi, il ministro si troverebbe ricoverato in ospedale in condizioni drammatiche. E se anche sopravvivesse, spiega Nevzlin, "sarebbe menomato a vita". Insomma, rovinato. Forse un avvelenamento.

 

Il Cremlino continua a smentire. L'assenza prolungata di Shoigu dalla scena pubblica è già stata liquidata con frasi del tipo "il ministro ha ben altro da fare in questi giorni". Ma le prove fornite dalla Russia sono molto più che sospette: Shoigu si è visto solo in alcuni video, nei quali per altro non ha mai preso parola. Insomma, il sospetto più che fondato è che si tratti di immagini di repertorio.

 

Il ministro è, o forse è meglio dire era, uno degli uomini più vicini a Vladimir Putin. Ma qualcosa sarebbe cambiato e, sempre secondo Nevzlin, sarebbe tra i venti generali purgati dallo zar. Ma perché è stato punito? Anche qui, fioccano nuove indiscrezioni: non solo per aver criticato la scelta di invadere l'Ucraina. Già, l'ipotesi che filtra ora è che Shoigu abbia pagato clamorosi episodi di corruzione: si parla di 10 miliardi di dollari trafugati da lui e gli altri generali, un tesoro di proporzioni immense che avrebbe minato la capacità militare di Mosca, scatenando la rappresaglia di Putin. Lo zar, insomma, avrebbe sentito tradita la fedeltà assoluta che si era assicurato in cambio di potere e immense ricchezze. Il risultato? La vita di Shoigu, ammesso che non muoia, potrebbe essere per sempre compromessa.

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