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Ucraina, "bandiere sovietiche sui tank russi". Ordine di Putin: cosa c'è dietro

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Le bandiere sovietiche sui carri armati russi? Putin le avrebbe fatte mettere per un motivo ben preciso: ne ha parlato il professor Aldo Ferrari, docente dell’università Ca’ Foscari di Venezia e responsabile del programma Russia, Caucaso e Asia Centrale dell’Ispi di Milano. Intervistato dal Giorno, ha spiegato: "Vedere le bandiere rosse dell’Unione Sovietica, ricorda a molti che hanno vissuto nell’Urss un’epoca se non felice, tranquilla, a differenza dell’attuale. Un’epoca con forti certezze. È per questo che le truppe la sventolano e la fanno issare sui pennoni: per tentare una identificazione con la Russia". 

 

 

 

Le bandiere che sventolano sui tank russi nelle città ucraine, insomma, non sono messe lì a caso. "La Russia tenta di recuperare il consenso che ha perso tra gli stessi russofoni ucraini. Gioca sul concetto di denazificazione che, se a noi fa sorridere perché non si può parlare di denazificazione di un paese che ha un presidente ebreo e dove i neonazisti quando hanno partecipato al voto hanno preso poco più dell’1%, per i russi rende più accettabile combattere un paese storicamente fratello e agli ex cittadini sovietici richiama la vittoria contro il nazismo nella Grande guerra patriottica". Una strategia che comunque secondo il professore non funzionerà.

 

 

 

Putin, avendo capito che c’è un problema di consenso dell’invasione, avrebbe deciso di puntare su un target specifico: chi rimpiange il passato. "È un’operazione nostalgia. Che può far presa su chi ha più di 50 anni ma che sulle generazioni più giovani avrà un effetto contrario - ha proseguito Ferrari -. Ed è l’ennesima dimostrazione che questa invasione russa sia stata mal pianificata a livello di intelligence, oltre che militare".

 

 

 

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