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Battaglione Azov, “sgozzati uno a uno”: orrore ceceno nei tunnel sotterranei dell'acciaieria

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La situazione all’acciaieria Azovstal è sempre più drammatica. Mariupol è ormai sotto l’intero controllo della Russia, ma gli ultimi resistenti ucraini sono in trappola sotto terra e non hanno alcuna intenzione di arrendersi. Assieme a un migliaio di civili ci sono i soldati del battaglione Azov e della 36esima Brigata della Marina ucraina: sopra ad attenderli i ceceni di Ramzan Kadyrov.

 

 

“Li andiamo a sgozzare uno a uno”, è la minaccia dei miliziani senza scrupoli. Micalizzi e Perosino su La Stampa hanno descritto la zona dell’Azovstal come una “prigione a cielo aperto” per gli ultimi soldati ucraini che sono rimasti lì: la sensazione che è l’acciaieria potrebbe presto diventare una tomba a cielo aperto, dato che da lì diventa sempre più improbabile che qualcuno riesca a uscire vivo senza una resa. L’Azovstal brulica ormai di soldati russi: le seconde linee hanno raggiunto il fronte e in arrivo ci sono anche altre dodici unità. “Se non fosse per le donne, gli anziani e i bambini nascosti nei bunker sotto l’acciaieria, avrebbero già fatto irruzione”, hanno sottolineato Micalizzi e Perosino.

 

 

L’unica via di fuga per gli ucraini è la resa: “La tregua umanitaria inizierà quando le forze ucraine rintanate nello stabilimento Azovstal alzeranno bandiera bianca”, ha precisato il generale russo Mizintsev. Secondo La Stampa i giochi sono ormai fatti per quanto concerne Mariupol: c’è però da scrivere il finale degli ultimi soldati e dei civili rimasti sotto l’acciaieria.

 

 

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