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Gas in rubli, "doppio conto corrente": indiscrezioni sulla mossa di Eni, uno schiaffo all'Europa?

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La Russia di Vladimir Putin sembra irremovibile sulla decisione di far pagare il suo gas in rubli. Una contromossa forse necessaria dopo le sanzioni imposte dall'Occidente per via della guerra in Ucraina. E non è tutto: perché nel frattempo Mosca ha deciso anche di interrompere le forniture di gas verso Polonia e Bulgaria. A disturbare qualche membro dell'Unione europea è il fatto che a un mese dal "ricatto di Putin" - l'entrata in vigore del decreto che prevede il pagamento delle forniture in rubli - Bruxelles non ha ancora definito una linea chiara da seguire. 

 

 

 

Senza una guida decisa, i Paesi europei starebbero iniziando a muoversi in ordine sparso. Se da una parte ci sono gli intransigenti come Polonia e Bulgaria che hanno già detto no e per questo adesso si trovano senza gas; dall'altra ci sono invece Paesi – con le rispettive società energetiche – che stanno cercando una via d’uscita per non rinunciare al gas russo. Secondo l’agenzia Bloomberg sarebbero già dieci le società europee che hanno aperto un doppio conto corrente presso la banca russa Gazprombank, uno in euro e uno in rubli. Quattro di queste avrebbero addirittura già fatto i primi pagamenti. In ogni caso non c'è ancora nessuna conferma ufficiale a riguardo. 

 

 

 

Nel frattempo, come riporta La Stampa, anche l’italiana Eni si starebbe preparando ad aprire il doppio conto corrente, in attesa di indicazioni più chiare dal governo e dall’Ue. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stata netta: "Pagare il gas in rubli rappresenta una violazione delle sanzioni e le aziende che cedono alle richieste russe vanno incontro a questo rischio". Ma come funziona il decreto russo che sta facendo tanto discutere? Prevede innanzitutto che le società europee aprano due diversi conti correnti presso Gazprombank, uno in euro e l’altro in rubli. Il pagamento delle fatture, poi, può avvenire in euro sul primo conto. In un secondo momento sarebbe la banca russa a occuparsi della conversione in rubli e trasferirebbe la somma sul conto di Gazprom, la società che fornisce il gas.

 

 

 

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