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Zelensky, "non è colpa mia": il dramma di Sergey, com'è ridotto a 45 anni per "colpa" del premier

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Ha lo stesso cognome del premier ucraino Volodymyr Zelensky e per questo non riesce a trovare lavoro: il malcapitato è Sergey, un 45enne russo di Novosibirsk che già da tre giorni, in segno di protesta, ha iniziato lo sciopero della fame. L'uomo - come riporta il Corriere della Sera - ha deciso di sedersi di fronte al municipio indossando un cartello al collo con la scritta: “Non è colpa mia”. La notizia è stata riportata dal sito online della capitale siberiana, ngs.ru.

 

 

 

Il 45enne, che è nato e vive a Novosibirsk, non è mai stato in Ucraina e si considera un siberiano a tutti gli effetti. Solo un suo avo, un bisnonno cosacco, abitava in un paese poco lontano da Kiev. Le difficoltà collegate al suo cognome sarebbero iniziate lo scorso gennaio, quando il 45enne è andato all’ospedale della sua città per chiedere un lavoro come elettricista. Lì però gli sarebbe stato detto: “Perché non ti fai aiutare dal tuo parente?”. Parole che poi si è sentito dire sempre più spesso nei mesi successivi. Tutti i colloqui che ha avuto, ben cinque, non sono andati bene.

 

 

 

"Cosa devo fare? Quando mi rivolgo ad un dirigente, uno qualunque, questo apre la mia carta di identità e immediatamente mi chiede se non sono per caso un parente di quello lì - si è lamentato Sergey Zelensky -. I capi degli enti pubblici si aggrappano alle loro poltrone e io mi accorgo che nelle loro teste martella sempre la solita domanda: Se lo assumo non mi attirerò addosso le furie del mio superiore?”.

 

 

 

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