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Mario Draghi e Joe Biden, il report del summit: tutti i dettagli del pericoloso "patto della Casa Bianca"

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Bisogna aprire un canale diplomatico che porti a negoziati "credibili", ha detto Mario Draghi a Joe Biden durante il summit di ieri alla Casa Bianca. Certo, ma nel report del "patto Roma-Washington" c'è anche altro, come l'energia, il grano e i soldati italiani. Non potrebbe essere diversamente. "Mi congratulo con te per quello che hai fatto sul fronte della diversificazione energetica. È più di quello che sarei riuscito a fare io!", avrebbe detto il presidente americano al nostro premier promettendo l'aumento della produzione Usa, "ma vogliamo anche mantenere i nostri obiettivi di transizione energetica”, ha aggiunto Biden incassando il placet di Draghi: “Grazie e concordo pienamente. Come dico sempre, diversificazione energetica e transizione ambientale vanno di pari passo”, ha detto il presidente del Consiglio facendo notare altresì che "l'invasione della Russia ha fatto salire il prezzo del gas a livelli molto alti. C’è bisogno di un tetto al prezzo del gas a livello europeo. E c’è bisogno che l’Europa sia unita nel gestire anche finanziariamente le sfide che abbiamo davanti: la difesa, la ricostruzione dell'Ucraina, i costi della crisi".

 

 

Sulla questione del grano, di cui anche Biden ha riconosciuto apertamente l'urgenza, Draghi ha proposto la necessità di "chiedere alla Russia di sbloccare il grano bloccato nei porti ucraini". Il presidente Usa, ha risposto che sì, ci sono "milioni di tonnellate ferme" e si rischia "una crisi alimentare in Africa". Si vedrà se questo porterà a un intervento Usa per facilitare la riapertura dei porti. Nel frattempo Draghi ha chiesto a Biden anche un sostegno alla "stabilizzazione della Libia" che può essere "un enorme fornitore di gas e petrolio".  Sul tavolo dell'incontro anche l'emergenza rifugiati. Come rivela Paolo Mastrolilli su Repubblica, gli americani notano che cinque milioni di ucraini sono già fuggiti, ma cosa succederà se diventeranno 10 milioni? E se la crisi alimentare innescherà un'ondata di migrazioni dall'Africa e il Medio Oriente verso le nostre coste? Motivo in più per fermare Vladimir.

 


Un discorso simile riguarda il riarmo dell'Ucraina: Washington apprezza l'intenzione di Roma di fornire armi più pesanti, sperando che il governo superi le resistenze nella maggioranza. L'Italia potrebbe aiutare inviando più soldati con le missioni Nato in Europa orientale, ma è importante che partecipi al rafforzamento di Kiev. Per Washington l'obiettivo non è rovesciare Putin o annientare le sue forze armate, ma garantire che l'invasione sia "un fallimento strategico", proprio per evitare che ci riprovi altrove.

 

 

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