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Il mostro di Loch Ness? "L'hanno scambiato per...": la sconcertante scoperta che riscrive la storia

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Michael Sweet è un professore dell’Università di Derby, nel Regno Unito, che è diventato piuttosto famoso per una sua teoria molto particolare. Quest’uomo ha infatti accostato gli avvistamenti del “mostro di Loch Ness” e dei mostri marini in generale all’osservazione da parte dei marinai di alcuni peni di balena. Per quanto stravagante, la teoria ha un suo perché, spiegato su Twitter dal professore dell’Università di Derby.

 

 

“All’epoca - ha scritto - i viaggiatori/esploratori disegnavano ciò che vedevano. È da qui che provengono molte storie di mostri marini (cioè appendici tentacolari e aliene che emergono dall’acqua, dando fede a qualcosa di più sinistro in agguato sotto). In molti casi si trattava solo di membri di balena”. La teoria di Sweet ha preso piede sui social e sul web, al punto che il professore ha dovuto fare alcune puntualizzazioni: “Ho usato l’immagine di Nessie solo come esempio di come le persone descrivevano l’aspetto dei mostri marini. Non ci sono balene a Loch Ness, quindi Nessie è stata una scelta sbagliata da usare in questo caso”.

 

 

Anche perché quella di Nessie è soltanto una leggenda, come appurato dai ricercatori, che hanno persino sequenziato il DNA delle creature del lago senza trovare nulla di strano. “Il tweet è ancora reale - ha aggiunto il professor Sweet - i peni di molte balene sono stati sicuramente scambiati dai marinai stanchi e mezzo affamati di tutto il mondo”.

 

 

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