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Joe Biden, "cosa aspetta a telefonare a Putin?". I vantaggi Usa dalla guerra, "la vergogna imperitura"

Roberto Formigoni
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È indubbio che gli aiuti forniti dagli alleati all'Ucraina e le pesanti sanzioni alla Russia, che pure sono costati e costano sacrifici ai paesi Europei, stanno ottenendo il loro effetto. La guerra lampo prevista da Putin non è riuscita, le truppe russe hanno perso numerose battaglie e soprattutto decine di migliaia di soldati e di mezzi. Kiev, il principale obiettivo di Putin, è ancora Ucraina, e pure a Mariupol, benché distrutta dai continui cannoneggiamenti, un manipolo di eroici uomini resistono nelle acciaierie Azovstal.

 

 


OBIETTIVI RIVISTI - I russi hanno dovuto spostare la loro azione sul Donbass, che non era un obiettivo strategico, e al Sud, dove però il porto di Odessa, punto nevralgico per la navigazione e i commerci, resiste sotto il controllo degli ucraini. Ma tutto ciò non ha portato con sé alcun passo in avanti verso la pace. I colloqui russo-ucraini, iniziati timidamente i primi giorni a ranghi ridotti, sono stati interrotti da settimane, gli appelli di vari capi di stato a Putin, anche di un Erdogan certamente non ostile allo zar russo, non hanno sortito effetto. Perfino gli appelli di Papa Francesco non hanno ricevuto risposta, o un secco diniego da quel patriarca Kirill che appare totalmente agli ordini di Putin. E così tutto lascia prevedere che la guerra prosegua indefinitamente, col suo carico di vittime e di distruzione che conosciamo bene. Ma questo è inaccettabile, l'inerzia di fronte a questa prospettiva sarebbe a vergogna imperitura di chi, potendo, non muovesse un dito.

 

 

 

SPARIGLIARE LE CARTE - Occorre un'iniziativa nuova, un atto di coraggio che esca dalla logica della contrapposizione e sparigli le carte. Chi potrebbe compierlo? Io dico gli Stati Uniti, il presidente Biden. Gli Usa hanno già tratto numerosi vantaggi da ciò che è accaduto finora: la Russia è indebolita e si è rivelata non invincibile agli occhi del mondo, le armi fornite dall'Occidente agli ucraini sono molto più moderne ed efficaci di quelle in dotazione all'esercito di Putin.E inoltre Finlandia e Svezia stanno chiedendo l'ingresso nella Nato, un successo politico grandioso e inaspettato. Come hanno ripetuto diversi leader occidentali, il trattato di pace dovrà prevedere il rispetto di tutte le richieste dell'Ucraina. Ma non ci sarà pace se si pretendesse di avere un Putin umiliato e una Russia all'angolo. La Russia resta un grande paese, una pace giusta deve prevedere che essa paghi per i suoi crimini, ma che possa sedere ancora nel consesso dei paesi del mondo. Cosa aspetta Biden a telefonare a Putin? Gli europei insistono da giorni perché ciò sia fatto. Il momento è adesso, guai a perderlo!

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