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Vladimir Putin, Douglas London: "Qual è la sua più grande paura, solo così si fermerà"

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La guerra è a un punto di svolta. I russi, a quanto pare, stanno sfondando a Est, gli ucraini invece tentano di resistere cercando di utilizzare le nuove armi inviate dall'Occidente. Ma gli analisti di tutto il mondo si chiedono quale possa essere il punto finale di questa crisi internazionale. E a dare una letture piuttosto attenta su questo fronte è stata Douglas London, ex agente del servizio clandestino della Cia e attualmente docente alla Gerogetown University. Secondo l'analista la cosa migliore da fare è quella di non assecondare le richieste di Putin. L'obiettivo dell'Occidente, a suo dire, è quello di mettere lo zar alle strette ricordandogli qual è la vera posta in gioco. London ha osservato che “gli obiettivi di Putin non sono cambiati e che non può permettersi di perdere“, ha spiegato al Corriere.

 

Pertanto, l’unico modo per fermarlo è alimentare la sua più grande paura, ovvero "essere rovesciato e ucciso". L'analista però esclude un intervento in prima persona da parte di Washington ma auspica pressioni da parte degli Usa dietro le linee nemiche per spingere lo zar a un ritiro dalla scena: "Il modo per lui per trovare la sua rampa d’uscita è di decidere di negoziare ora, perché non solo sta perdendo la guerra ma c’è la possibilità che perda il potere".

 

Infine London ha sottolineato l'efficacia dei lanciarazzi Himars che, a suo dire, con l'elevata precisione in fase di fuoco, possono creare non pochi problemi all'esercito dello zar. 

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