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Volodymyr Zelensky, gli 007 Usa non gli credono più: "Come mente sulla guerra", per l'Ucraina è finita?

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“Difficile dire cosa sta accadendo sul campo”, aveva dichiarato qualche settimana fa Avril Haines, direttrice dell’intelligence americana. Da allora la situazione è addirittura peggiorata da questo punto di vista, con gli 007 statunitensi che sono davanti a delle “zone cieche”, dato che le informazioni che arrivano dai colleghi ucraini non sono particolarmente dettagliate, soprattutto per quel che riguarda il Donbass.

 

 

Gli Usa non hanno quindi più chiaro il quadro della situazione, sebbene continuino a sostenere Volodymyr Zelensky e le sue incessanti richieste di avere più armi. Il problema è che ormai non bastano più per aiutare l’esercito di Kiev a respingere gli attacchi dei russi, con le forze di Mosca che adesso controllano circa il 20% del territorio ucraino rispetto al 7% pre-invasione. “Quel che preoccupa ora negli ambienti diplomatici e soprattutto della Difesa - scrive su La Stampa il corrispondente da Washington - è trovarsi dinanzi a sgradite sorprese sull’esito della guerra dopo aver, soprattutto in aprile, sposato la linea che ‘l’Ucraina può vincere la guerra’. Al giorno 105 di conflitto, lo scenario è più complicato”.

 

 

Tanto è vero che i servizi di intelligence europei non credono che l’Ucraina sia in grado di riconquistare i territori perduti. Gli Usa invece non sembrano disposti a fare passi indietro, e anche per questo i negoziati appaiono ancora una soluzione lontana. Nel frattempo il New York Times ha confermato quello che Avril Haines aveva fatto capire qualche settimana fa, ovvero che gli ucraini non stanno più passando tutte le informazioni su ciò che accade sul campo: alti esponenti Kiev avrebbero ammesso di non dire tutto agli americani.

 

 

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