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Elon Musk? "Da dove arrivano 700 milioni di dollari: ora si capisce tutto", esplode lo scandalo

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Continua a tenere banco il caso Twitter, con Elon Musk che aveva palesato l’intenzione di acquistare il social per 44 miliardi di dollari, salvo poi fare retromarcia. Il motivo risiede nella scoperta fatta dal fondatore di Tesla, secondo cui gli utenti fake sarebbero circa il 20% del totale: nella documentazione pubblica Twitter ha invece scritto che i profili automatici sono meno del 5%.

 

 

Stando alle ultime indiscrezioni provenienti dal Washington Post, l’azienda si è convinta ad accedere l’accesso al suo database interno a Musk: si tratta di una mole di dati che comprende gli oltre 500 milioni di tweet pubblicati ogni giorno ma soprattutto i dispositivi e le informazioni utilizzate dagli utenti. In questo modo potrebbe sbloccarsi la trattativa, con il prezzo che potrebbe variare rispetto ai 44 miliardi originari, a seconda di quello che Musk scoprirà. Intanto però sta emergendo un’altra questione relativa all’affare Twitter.

 

 

A porla è stato Bloomberg, secondo cui in cima alla lista di sostenitori di Musk ci sarebbe una società di investimento con sede a Dubai che ha attività per oltre 5 miliardi di dollari e che è guidata da Alexander Tamas. Tale società risponde al nome di Vy Capital e non ha un indirizzo né i dettagli di contatto: si vocifera che sia strettamente connessa a Yuri Milner, un miliardario russo con cittadinanza israeliana, che avrebbe impegnato 700 milioni per finanziare l’offerta di acquisto presentata da Musk per Twitter.

 

 

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