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Vladimir Putin: "Ci riprenderemo quello che era nostro", ora trema la Svezia

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C'è un passaggio inquietante nel discorso di Vladimir Putin ieri 9 giugno, nei giorni del 350esimo anniversario della nascita dello zar Pietro il Grande. "Durante la guerra con la Svezia, Pietro il Grande non ha conquistato nulla, si è ripreso ciò che ci era sempre appartenuto, anche se tutta l'Europa lo riconosceva come svedese. Ora sembra sia il nostro turno di riavere le nostre terre". È quello che ora il presidente russo pensa di fare con l'Ucraina, riprendersi ciò che lui considera suo, della Russia. Ma la domanda è: se considera sua l'Ucraina, invaderà anche la Svezia e i Paesi che ritene appartengano alla Grande Madre Russia?

 

 

Prosegue Putin: "la sfida" che ha di fronte oggi Mosca è questa. Pietro il Grande "non si impossessò di nuovi territori, ma li restituì agli slavi che li abitavano da tempo immemorabile". Secondo Putin quindi "quando Pietro fondò la nuova capitale del Nord nessuno dei Paesi riconobbe quel territorio come russo. Tutti l'hanno riconosciuta come parte della Svezia ma da tempo immemorabile ci avevano vissuto gli slavi insieme ai popoli ugro-finnici".

 

 

Tra i fasti imperiali e la Russia di oggi c'è stata in mezzo l'Unione Sovietica, la cui dissoluzione ha rappresentato per Putin "la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo". "La Russia deve combattere e difendersi, ed è così da secoli".  Un errore da non ripetere, e che non si ripeterà, ha assicurato: "Non cadremo nella stessa trappola dell'Urss, la nostra economia è e resterà aperta".

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