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Dmitri Medvedev, retroscena: cosa c'è dietro davvero alla "profezia" sulla scomparsa dell'Ucraina

Mirko Molteni
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Nuova sparata da Dimitri Medvedev, "delfino" del presidente Vladimir Putin e vicecapo del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Russia. Ieri ha commentato su Telegram una notizia secondo cui «l'Ucraina cerca gas dai suoi sponsor d'oltremare pagandolo in due anni, o in inverno si congelerà». Per Medvedev, «l'unica domanda è: chi ci dice che l'Ucraina esisterà ancora tra due anni?». Toni non nuovi. Pochi giorni fa scriveva di «odiare gli occidentali».

 

A Medvedev ha risposto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymir Zelensky: «Se l'imperialismo russo avesse un volto, sarebbe quello di Medvedev. Un piccolo uomo con grandi insicurezze, che sprizza veleno verso l'Ucraina o minaccia il mondo come unico modo per affermarsi. L'Ucraina c'era, c'è e ci sarà. La domanda è dove sarà fra due anni Dmitri Medvedev». Nei fatti, l'Ucraina è in difficoltà, dato che la viceministra della Difesa Anna Maliar ha accusato l'Occidente d'aver dato solo il 10% delle armi chieste da Kiev. I russi fanno pesare sul campo una crescente superiorità numerica.

TORNANO LE SPIE
A Mosca non devono essere però tranquilli a causa del sottobosco spionistico del conflitto. La stampa britannica ha ieri rivelato che la sera del 13 giugno una presunta spia russa è stata arrestata in extremis, mentre stava per imbarcarsi su un aereo all'aeroporto di Gatwick, fuori Londra, per lasciare la Gran Bretagna. È «un cittadino russo di circa 40 anni» di cui non è stata svelata l'identità. Secondo il Sun, l'agente era sorvegliato per «attività di spionaggio», braccato da Scotland Yard e dal controspionaggio MI5. L'uomo è stato portato al commissariato di Hammersmith, a Londra, e si ignorano dettagli.

Dopo l'arresto della spia russa, a Mosca è stato trovato morto, apparentemente suicida, un anziano generale in congedo del KGB e dell'SVR, lo spionaggio estero russo. È Lev Sotskov, 90 anni, trovato nel bagno di casa da sua moglie, con accanto una pistola e un biglietto, stando alla stampa russa. Sotskov ha servito per 40 anni lo spionaggio estero sovietico e poi russo. Nel 1985 era vicecapo del Servizio A della sezione Esteri del KGB, che si occupava di elaborare materiale per infangare la politica americana, seminare zizzania tra gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO e supportare i movimenti pacifisti occidentali. In anni più recenti, verso il 2009, s' occupava di desecretazione, a scopo storico, di documenti sovietici riservati. Impossibile dire se la morte di Sotskov sia legata all'arrestato di Londra e se fra i due ci fossero relazioni professionali o famigliari.

 

IL VERTICE
In questo clima da Guerra Fredda, ieri s' è svolto a Bruxelles il vertice Ramstein 3 sulle forniture d'armi all'Ucraina, che raggruppa 46 nazioni (NATO e non) dal nome della prima conferenza, Ramstein 1 del 26 aprile, nell'omonima base americana in Germania, in cui il capo del Pentagono Lloyd Austin dichiarò lo scopo di «indebolire la Russia». Dopo il Ramstein 2 del 23 maggio, era ieri la volta del terzo round, in cui Austin ha detto che «l'obbiettivo è aiutare l'Ucraina a difendere il territorio», non a vincere.

Il segretario della NATO Jens Stoltenberg presiedeva un parallelo vertice dei 30 Paesi dell'alleanza: «L'Ucraina ha bisogno di armi pesanti e sistemi da ricognizione». Ha annunciato il rafforzamento del fronte Est della NATO con «depositi di armi pesanti e munizioni pronti» in posizione avanzata e ha lodato la Germania per l'impegno in Li«missili tuania e Romania.

Zelensky chiede antimissile per abbattere gli ordigni russi», oltre a «300 lanciarazzi multipli, 2000 mezzi blindati e 1000 droni». Il presidente americano Joe Biden gli ha telefonato promettendogli nuovi aiuti militari da 1 miliardo di dollari, fra cui «artiglieria, munizioni e difese costiere». Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha ribadito che «è imminente la consegna di lanciarazzi a lunga gittata», gli M270 già promessi e ancora fantasma. La Germania promette soli tre lanciarazzi MARS II, dicendo che «non può dare di più» che «anche USA e Gran Bretagna daranno solo tre lanciarazzi ciascuno».

LE GARANZIE DI MACRON
Si attendono oggi a Kiev i leader italiano, francese e tedesco Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Macron ha già avvisato: «Zelensky dovrà negoziare con la Russia e noi europei saremo al tavolo per offrire garanzie». Ma il generale ucraino Dmytro Marchenko anticipa: «Il ponte di Kerch che collega Russia e Crimea, sarà l'obbiettivo numero uno, appena avremo le armi necessarie». I russi bombardano le zone del Donetsk e di Kharkiv, dove, secondo il Telegraph, hanno catturato i primi due mercenari americani, Robert Druerke, 39 anni, e Andy Huynh, 27, veterani dell'US Army e originari dell'Alabama. L'ennesimo deposito ucraino di armi NATO, fra cui munizioni per gli obici americani M777, è stato distrutto da missili russi Kalibr a Zolochev, nella regione di Leopoli. Aerei russi hanno annientato quattro obici M777 e 10 carri a Malinovka, vicino Kharkiv. Gli ucraini hanno contrattaccato con elicotteri le posizioni russe a Mykolaiv, in un tentativo d'alleggerimento. ©

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