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Isola dei Serpenti, l'errore strategico di Putin che può costargli la guerra

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L’Ucraina ha ottenuto una vittoria importante nel Mar Nero, giustamente rivendicata da Volodymyr Zelensky (e sminuita dai russi, che però in realtà hanno accusato il colpo). L’Isola dei Serpenti è tornata sotto il controllo dei resistenti: l’abbandono da parte di Mosca può rappresentare una svolta, dato la flotta russa ha perso il dominio della zona compresa tra la costa ucraina e quella romena.

 

 

Ciò si traduce nell’impossibilità di sbarcare sul litorale di Odessa: nelle prossime ore gli ucraini torneranno a presidiare l’Isola, trasferendo riserve di tank e soldati. Si tratta di truppe che poi potrebbero tornare utili per rafforzare l’offensiva in corso per la liberazione di Kherson. ”La vittoria è frutto degli errori russi - è l’analisi di Gianluca Di Feo su Repubblica - soprattutto nelle prime settimane del conflitto quando non è stato fatto nulla per fortificare l’isoletta rocciosa e priva di ripari naturali”. La riconquista da parte degli Ucraini rappresenta una vittoria rilevante, soprattutto dal punto di vista strategico.

 

 

E infatti il presidente Zelensky ha commentato con entusiasmo la notizia: “L’Isola dei Serpenti è un punto strategico e il ritiro dei russi cambia in modo significativo la situazione nel Mar Nero. Questo ritiro non garantisce ancora la sicurezza né che il nemico non tornerà. Ma limita già in modo significativo le azioni degli occupanti”. I russi avevano conquistato l’Isola all’inizio del conflitto, e da allora erano stati sotto costante bombardamento da parte degli ucraini, che alla fine hanno avuto la meglio, tornando in controllo dei flussi navali in quella zona e scongiurando anche un possibile attacco anfibio su Odessa.

 

 

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