Iran, giro di vite su internet

Il governo pubblica la lista dei reati
di Maria Acqua Simidomenica 10 gennaio 2010
Iran, giro di vite su internet
1' di lettura

Ancor Iran. Ancora censure e violenze. Il governo iraniano ha annunciato un inasprimento dei controlli su internet pubblicando una lunga lista di «reati» telematici. La lista vieta tutti i siti che abbiano «un contenuto contrario alla morale sociale» (pornografia, prostituzione, deviazioni sessuali ecc.), «contrari ai valori religiosi», «offensivi nei confronti dell'Islam e delle altre religioni riconosciute» i santi e i profeti o che «insultino l'imam Khomeini e l'ayatollah Khamenei». Sono vietati tutti i siti ostili al governo e alla Costituzione Ancora, ed è qui che viene il bello, sono vietati i siti e i blog  «contrari alla sicurezza e alla pace sociale», «ostili al governo e alla Costituzione e in favore di gruppi politici ostili» e, infine, «tali che permettano di commettere un reato aggirando i divieti o i sistemi di controllo» utilizzati dal regime per impedire l'accesso a numerosi siti politici o a sfondo sessuale. L'elenco di reati è stato stilato a corredo di una legge contro i «crimini su internet», approvata dal parlamento iraniano più di un anno fa, che prevede pene fino a diversi anni di prigione.

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