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Filatiev, soldato russo umilia Putin: "Mitragliatrici arrugginite e tattiche dei nostri nonni"

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Mitragliatrici arrugginite e tattiche vecchie, quelle dei "nostri nonni": questa la denuncia di un ex paracadutista russo, Pavel Filatiev, che punta il dito contro Vladimir Putin in un libro. Stando al racconto del soldato 33enne, tra l'altro, i militari russi non sapevano che avrebbero invaso l'Ucraina fino a quando non sono stati costretti a rispondere agli attacchi di Kiev. "Dove stavamo andando e perché non era chiaro - ha raccontato l'uomo -. Era chiaro che era iniziata una vera guerra. Ho scoperto che avevamo l'ordine di andare a Kherson".

 

 

 

Filatiev si sarebbe reso conto di quello che stava succedendo solo dopo essere stato svegliato da alcuni spari mentre si trovava nel retro di un camion dell'esercito che attraversava il confine alle 2 del mattino del 24 febbraio: "È diventato chiaro che avevamo attaccato l'Ucraina". Il paracadutista faceva parte della prima squadra inviata sul territorio per l'invasione. Presto però ha lasciato il campo per motivi medici. 

 

 

 

In alcuni estratti del libro, citati da media indipendenti come Meduza, Pavel se l'è presa con il suo Paese: "Non avevamo il diritto morale di attaccare un altro Paese, specialmente le persone a noi più vicine. Quando è iniziato tutto questo, non avevamo alcun odio e non pensavamo agli ucraini come nemici. La maggior parte dell'esercito è insoddisfatta di ciò che sta accadendo lì. Sono insoddisfatti del governo e del loro comandante, di Putin e delle sue politiche, del ministro della Difesa, che non ha prestato servizio nell'esercito. Abbiamo iniziato una guerra terribile. Una guerra in cui le città vengono distrutte e bambini, donne e anziani muoiono".

 

 

 

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