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Volodymir Zelensky terrorizzato per gli ucraini, scelta estrema: cosa li obbliga a fare

Mirko Molteni
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Kiev si dice «estranea» all'uccisione di Daria Dugina, ma intanto evoca complotti russi a danno dei propri funzionari, invitandoli a tenere gli occhi aperti e a «lavorare da casa dal 22 al 26 agosto», quando, in concomitanza col 31° anniversario dell'indipendenza, il presidente Volodymir Zelensky si aspetta «attacchi brutali». L'ammonimento nasce dalla morte di un capo regionale del servizio segreto ucraino Sbu, Oleksandr Nakonechny, responsabile per l'area di Kirovohrad. Nakonechny è stato trovato dalla moglie, riverso con ferite da colpi di pistola, nella loro casa di Kropyvnytskyi, nella tarda serata di sabato. La polizia ha aperto un'inchiesta, dato che l'Sbu affronta da tempo infiltrazioni russe. Zelensky ha colto l'occasione per invitare tutti gli alti funzionari e ufficiali a guardarsi le spalle.

 

 

E temendo azioni eclatanti appunto nei giorni di festa nazionale, ha varato un decreto che vieta fino a giovedì manifestazioni pubbliche, oltre a raccomandare lo smart working per i dipendenti ministeriali fino al 26 agosto. Nella guerra di propaganda, il governatore regionale ucraino di Lugansk, Sergei Gaidai, il cui territorio è quasi tutto occupato dall'omonima repubblica filorussa, sostiene che «i russi preparano i bambini alla guerra». Dice: «Nel villaggio di Novoderkul s' è svolto un giuramento solenne e l'iniziazione di 30 scolari al movimento militar-patriottico della Giovane Guardia». In verità la "Giovane Guardia", o Molodaja Gvardija, movimento giovanile del partito Russia Unita di Putin, esiste dal 2005, non è una novità. Nemmeno è una novità che il governo russo ha riattivato da anni l'addestramento paramilitare scolastico già in auge in epoca sovietica. L'intelligence britannica, dal canto suo, ha diramato, nel rapporto di ieri, che «le forze filorusse del Lugansk non intendono continuare a combattere nel Donetsk, sostenendo di aver fatto il loro dovere prendendo il controllo di una delle due regioni del Donbass». In sostanza, i miliziani del Lugansk riterrebbero d'aver assolto al compito respingendo gli ucraini dalla loro regione, mentre nel Donetsk dovrebbero sbrigarsela da soli. Perciò, dicono i britannici, «i russi considerano inaffidabili queste forze ausiliarie per operazioni offensive».

 

 

L'esercito ucraino, invece, «sarà addestrato da una missione dell'Ue», secondo il rappresentante Esteri UE Josep Borrell, che intende proporre la misura al vertice europeo di Praga settimana prossima. Sul fronte, gli ucraini accusano i russi d'aver colpito Nikopol, «a 15 km dalla centrale nucleare di Zaporozhia», ma molto più vicine alla centrale sono cannonate ucraine piovute su Energodar. Il funzionario ucraino Oleksandr Danylyuk, parlando di fonti di intelligence, sostiene che «i russi hanno collocato molto carburante nella centrale ed è possibile una provocazione con l'innesco di un incendio». Sull'impianto atomico, Petro Kotin, capo dell'agenzia nucleare ucraina Energoatom, ha parlato di un'ispezione dell'AIEA «entro 10 giorni», mentre l'agenzia Ria Novosti sostiene che «il presidente turco Erdogan ne parlerà a Putin questa settimana». 

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