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Macron spiato a letto da Trump: vita sessuale del galletto, rivelazioni pazzesche

Carlo Nicolato
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A Mar del Lago, nell'archivio segreto di Trump, l'Fbi cercava la bomba atomica e invece ha trovato Macron in mutande. Sembra infatti che tra i 300 documenti riservati recuperati dal bureau durante il famoso blitz di inizio agosto nella dimora dell'ex presidente in Florida gli agenti abbiano ritrovato un report archiviato come «info su: il presidente della Francia» del quale peraltro si ignora il contenuto ma che ha già scatenato una ridda di supposizioni, ipotesi, curiosità, ilarità e perfino una richiesta ufficiosa arrivata da Parigi. Rolling Stone, la rivista che ha riportato per primo l'indiscrezione malandrina dell'Fbi, si è azzardato nel concludere che quei file riguardino particolari sulla vita sessuale del presidente francese che Trump pare andasse in giro a raccontare con gusto sia durante la presidenza che dopo.

 

 


PARIGI CHIEDE SPIEGAZIONI
Un atteggiamento giudicato dal noto magazine musicale paladino del politically correct, e in quanto tale nemico giurato dell'ex presidente, «ignobile», sia nel caso specifico che in generale, visto che Trump non è nuovo a dar fiato a pettegolezzi a sfondo sessuale riguardante altri politici, specie rivali. I testimoni sarebbero due stretti collaboratori che assicurano di essere stati informati della cosa direttamente dal tycoon, il quale si sarebbe anche sbilanciato sulla fonte, la stessa dei documenti sequestrati dall'Fbi, ovvero l'intelligence. Ma perché mai i servizi segreti americani si sarebbero interessati alla vita privata di Macron? È questo che vorrebbero sapere all'Eliseo e chissà mai che non ne venga fuori uno scandalo come quello del predecessore di Trump, cioè l'intoccabile Obama che a sua volta faceva tenere sotto controllo dagli 007 le telefonate della Merkel e non solo. Certo non per carpirne i segreti sessuali, che invece nel caso di Trump, o per meglio dire del Rolling Stone, sembra proprio l'argomento imputato.


Fin dall'inizio, dal loro primo incontro, i due capi di Stato hanno avuto una relazione politica d'amore ed odio, ma è anche vero che Trump è sempre stato divertito dalle preferenze romantiche di quel giovane presidente francese che lui amava chiamare il «mio ragazzo». Ovviamente a causa della moglie di 20 anni più vecchia, lui che le sceglie sempre di 20 o 30 più giovani, nei confronti della quale al primo incontro gli è scappato un «sei così in forma» che subito è stato etichettato come una forma galante di molestia sessuale. Ma una moglie più anziana, peraltro la stessa donna dal liceo in poi, aveva già destato i dubbi interessati di altri, compreso, pare, dei russi, che per primi avevano sguinzagliato gli 007 per sondare i vizietti indicibili del neopresidente. Ci fu il sito Sputnik, ora bannato definitivamente, che ci fece un articolo accusandolo anche di essere supportato dalla "ricca lobby gay", e un altro tabloid russo, la Komsomolskaya Pravda, che lo bollò come «psicopatico gay». In Francia ci fu qualcuno che tirò fuori la faccenda anche in campagna elettorale, non l'allora Fronte Nazionale per la verità, "accuse" alle quali Macron rispose con sufficienza transalpina: «Se fossi omosessuale non avrei problemi a dichiararlo, lo vivrei serenamente».

 

 


BENALLA E I RUSSI
Per non parlare poi della presunta relazione con la guardia del corpo Benalla e delle foto che si fece fare con ragazzi muscolosi a torso nudo. Ma l'equazione Trump-Russia ha un facile risultato nella narrativa comune: se hanno indagato loro lo ha fatto anche Trump, o quantomeno era conoscenza della questione proprio grazie ai russi. Tantopiù che c'è quel primo incontro a proposito del quale Trump aveva poi commentato che al presidente francese piaceva tenergli la mano: «La gente non si rende conto che ama tenermi per mano» disse malizioso, aggiungendo comunque che «questo è un bene». In definitiva però se questi sono i documenti esplosivi di cui era a caccia l'Fbi c'è più da ridere che da preoccuparsi, considerato peraltro che Obama e tutti gli altri hanno fatto ben peggio di Donald. L'ex presidente, che ha ancora velleità elettorali, ne ha fatta però una questione di principio: oltre al ricorso presentato nei giorni scorsi nelle ultime ore ha anche incitato gli agenti dell'Fbi a ribellarsi contro i propri capi che hanno deciso il blitz: «Fbi, rendi l'America grande di nuovo!». 

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