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Gas, la verità sulla Germania: come ci stanno fregando

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I rincari sul gas non sarebbero uguali per tutti. Pare che nel caso della Germania siano più "morbidi". Ne parla Federico Fubini sul Corriere della Sera. Se si mettono a confronto i dati forniti dall'agenzia statistica tedesca Destatis con quelli di Eurostat, relativi a tutti gli altri Paesi europei, è difficile non notare la differenza. Una prima sorpresa - scrive Fubini - è che "in questi mesi di emergenza sui prezzi la Germania sta pagando il gas russo molto meno rispetto al resto d’Europa. Per esempio, in giugno scorso le forniture tedesche da parte di Gazprom avevano un costo unitario pari ad appena poco più di un terzo di quello che sostengono per lo stesso prodotto sia il resto dell’Unione Europea, in media, che l’Italia".

 

 

 

Fubini, poi, sottolinea anche un'altra sorpresa: "La forbice fra i prezzi praticati dai russi alla Germania e agli altri Paesi si apre da quando partono gli aumenti delle quotazioni di mercato, poi cresce sempre di più all’impennarsi di queste ultime. In sostanza gli accordi di lungo termine di fornitura di Gazprom alla Germania sembrano diversi, più stabili". Una disparità di trattamento neanche troppo celata, insomma. 

 

 

 

Questo spiegherebbe perché Berlino, a differenza di altri Paesi, sarebbe meno favorevole all'imposizione di un tetto al prezzo del gas. Secondo Fubini, questo trattamento di favore di Mosca nei confronti della Germania non è certo dovuto a una maggiore abilità di negoziazione da parte dei tedeschi: "Più probabile che i contratti tedeschi godano di un trattamento speciale da Mosca nel contesto degli accordi sui gasdotti Nord Stream 1 e 2 e della vendita a Gazprom nel 2015 del maggiore centro di stoccaggio di Germania".

 

 

 

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