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Putin scaricato da Erdogan: "Non riconosciamo il referendum in Donbass"

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Dalla Turchia è arrivata la presa di posizione: Ankara non riconoscerà i risultati del referendum russo. Con l'obiettivo di annettere i territori ucraini controllati, Mosca viene invece mollata anche da Recep Tayyip Erdogan. "La Turchia non ha riconosciuto i risultati del 'finto referendum' in Crimea nel 2014 e oggi non cambia la sua posizione riguardo a quelli di annessione alla Federazione Russa delle autoproclamate repubbliche di Donetsk, Luhansk, e nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson".

Le parole del portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin sono chiarissime. Stando a quanto riportato dalla Cnn il è lui ad aver giustificato la scelta: "Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale, poiché non abbiamo riconosciuto il referendum in Crimea nel 2014 e il suo risultato, e la nostra posizione su tali referendum è chiara. Riconosciamo l'integrità territoriale del popolo e dello stato ucraini. Siamo dalla parte dell'Ucraina". 

E così Vladimir Putin si trova sempre più isolato. Anche la Turchia, che nei mesi scorsi aveva tentato di porre fine al conflitto in Ucraina intercedendo, condanna l'invasione. Sembrano infatti lontani i giorni in cui il presidente russo e l'omologo turco si incontravano per "rafforzare la cooperazione economica ed energetica". Con le minacce da parte del Cremlino sul possibile uso della atomica, lo stesso Erdogan si tira indietro. Questo però sembra non importare allo zar, che ha firmato una legge che inasprisce le pene per renitenti e coloro che si rifiutano di andare a combattere. Un annuncio arrivato dopo la mobilitazione parziale, con il richiamo di 300mila militari riservisti.

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