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Nord Stream, in Norvegia arrivano i militarI della Nato. Cosa sta succedendo

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In Norvegia arriveranno i militari della Nato. Diventato il principale fornitore europeo di gas naturale, Oslo ha infatti accettato aiuti militari francesi, tedeschi e britannici per garantire la sicurezza delle sue infrastrutture energetiche, in particolare i novemila chilometri di gasdotti sottomarini che la collegano con l'Europa, considerati vulnerabili. Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store, ha annunciato a pochi giorni dalle esplosioni di origine ignota che hanno causato quattro falle nei gasdotti Nord Stream 1 e 2, in una conferenza stampa: "Stiamo discutendo con i nostri alleati per aumentare la presenza nelle acque norvegesi e abbiamo accettato contributi tedeschi, francesi e britannici". "Comprendo che le persone siano preoccupate per le possibili conseguenze della situazione nel Mar Baltico e per la possibilità che qualcosa di simile accada negli impianti di petrolio e gas", ha detto il primo ministro norvegese.

 

 

Intanto, in una lettera congiunta al Consiglio, Danimarca e Svezia sostengono che le esplosioni che hanno causato le perdite di gas potrebbero essere attribuite alla detonazione di "diverse centinaia di chili di esplosivo", forse tritolo. I due Paesi sono preoccupati per le possibili conseguenze delle perdite di gas sull'ambiente marino e sul clima e indicano che l'operatore del gasdotto ritiene che le fuoriuscite di gas dalle condotte continueranno fino a domenica. Dopo la fuga, il livello di metano su Svezia e Norvegia è a livelli record. "A piazzare le bombe", riferiscono alcuni esperti al Guardian, "potrebbero essere stati i robot di manutenzione che operano all'interno della struttura del gasdotto durante lavori di riparazione". "Se questa teoria si rivela corretta, la natura sofisticata dell'attacco e la potenza dell'esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale, con il dito puntato contro la Russia".

 

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