Vladimir Putin, "che fine faranno i 30mila russi a Kherson": fallimento drammatico
Mentre la Cia fa sapere di ritenere Vladimir Putin “pericoloso” perché con le “spalle al muro”, nel frattempo dall’Ucraina arrivano notizie sempre più sfavorevoli alle truppe di Mosca. Che la situazione stia precipitando per la Russia lo si evince dal fatto che persino sui media e sulle tv fedeli al Cremlino si sta aprendo qualche crepa: negli ultimi giorni sono state riportate critiche anche feroci ai vertici militari di Mosca.
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“In Ucraina per chi sta con Zelensky è un momento di entusiasmo ed eccitazione - è la testimonianza diretta di Lorenzo Cremonesi, intervenuto in collegamento a Tagadà, su La7 - il fronte si sta muovendo e le avanzate non riguardano più soltanto il Nord, adesso si aggiunge Kherson, quid anche il Sud. Zelensky aveva già annunciato a giungo la controffensiva che adesso si sta realizzando con una manovra molto interessante: Kherson è l’unica zona occupata dai russi a occidente del fiume, lì rischiano di subire un accerchiamento gravissimo”.
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Sarebbero circa 30mila i soldati a ovest del fiume: “Se gli ucraini, dopo aver bombardato i ponti in modo metodico per due mesi, adesso portano fisicamente le proprie truppe, i russi rischiano un accerchiamento tipo i tedeschi a Stalingrado nel febbraio del ’43. Tanto è vero che i comandi russi, ben consapevoli di quello che stava capitando, già due settimane fa avevano chiesto a Putin il permesso di ritirarsi, di lasciare l’area di Kherson che tra l’altro è stata annessa con il referendum”.