Cerca
Logo
Cerca
+

Quirico, la rivelazione sulla guerra: "Cosa accadrà il 20 gennaio a Ramstein"

  • a
  • a
  • a

Nel prossimo incontro del 20 gennaio del Gruppo di contatto sull’Ucraina a Ramstein, in Germania, "capoluogo della Alleanza atlantica" e "base aerea dell'esercito americano fin dal 1948", gli alleati si concentreranno soprattutto sulle difese aeree e i mezzi corazzati da fornire a Kiev, secondo quanto riferisce il portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder. E su Ramstein, scrive Domenico Quirico su La Stampa, bisogna "puntare il cannocchiale". "Ramstein è un monumentale frammento di Stati Uniti conficcato in territorio europeo per ricordare che il mondo è guidato, sempre e comunque, da quando invase Messico, Cuba e Filippine da chi è convinto di spianare le armi per un impulso irrefrenabile di bontà. Benvenuti a Ramstein, la capitale del nuovo impero d'Occidente in guerra contro i barbari dell'Eurasia, l'impero d'Oriente di Russia e Cina. Dove non a caso, con la guerra appena in boccio, il segretario alla Difesa chiarì che il conflitto ucraino aveva come scopo l'annientamento della potenza militare russa. La resa senza condizioni dunque, niente di meno".

 

 

A Ramstein, prosegue Quirico, "si va per prendere ordini" e "ognuno avrà i suoi compiti: armi sofisticate da fornire, accelerare le catene di montaggio della produzione bellica, impegno diretto nelle zone come l'Africa e il vicino Oriente dove lo scontro sarà subito diretto". Qui arriveranno gli inglesi, i baltici, i polacchi, i francesi e i tedeschi - "più renitenti nel prendere ordini ma le cui velleità astratte si scontrano con i crudi limiti della realtà" - e ci sarà l'Italia.

"Sono federati che obbediscono per non doversi accollare gli oneri della propria difesa ma che sono spesso tentati da infedeltà diplomatiche ed economiche se conviene loro. Adesso che il nemico ha fatto il regalo di presentarsi di nuovo, letale e minaccioso", concluede Quirico, "dovranno allinearsi scordando giri di valzer e improvvisate tentazioni bipolariste. Finito il disordinato panorama geopolitico del dopo '89. Oggi a Ramstein si va per gridare: presente. L'Europa tentata fino al febbraio del 2022 da fumose ambizioni da protagoniste è invitata bruscamente a acclimatarsi". 

 

Dai blog