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Kiev, arrestato il metropolita Pavel: il timore di una rappresaglia

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"Il metropolita Pavel della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca ha offeso i sentimenti religiosi degli ucraini e ha giustificato l'aggressione della Federazione russa contro l'Ucraina": lo ha scritto la procura generale di Kiev su Telegram, citata da Unian. Per tutti questi motivi, Pavel - che è alla guida del monastero di Pechersk Lavra a Kiev - è stato arrestato. Pare che sia stato informato da un provvedimento delle autorità giudiziarie ucraine del "sospetto di violazione dell'uguaglianza dei cittadini a seconda della loro razza, nazionalità, appartenenza regionale, credenze religiose e giustificazione-negazione dell'aggressione armata della Federazione Russa contro l'Ucraina e glorificazione dei suoi partecipanti". 

 

 

 

"Secondo le indagini, il religioso nei suoi discorsi ha ripetutamente insultato i sentimenti religiosi degli ucraini, sminuito le opinioni dei credenti di altre fedi e ha cercato di creare atteggiamenti ostili nei loro confronti": questo quanto stabilito dall'accusa, rappresentata dal Servizio di sicurezza ucraino (Sbu). L'arresto da parte delle autorità ucraine è stato confermato dallo stesso Pavel, citato dalla Ria Novosti: "Sono stato messo agli arresti domiciliari". Le autorità ucraine avrebbero condotto anche delle perquisizioni nella sua casa. 

 

 

 

Nel frattempo pare che il monastero delle Grotte di Kiev sia stato circondato da agenti della polizia che impediscono l'accesso ai fedeli. Alcune decine di persone si sono comunque radunate davanti agli ingressi del sito, cantando inni sacri.

 

 

 

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