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Prigozhin, "ricordatevi bast***": il ritorno, altro assalto a Putin

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Torna a parlare, Evgeny Prigozhin, e la sua sembra ancora una sfida, sia pure al ribasso, al potere in Russia. Il capo del Gruppo Wagner, dopo il golpe tentato e fallito di due settimane fa, ufficialmente è finito in esilio in Bielorussia ma la sua presenza a Minsk è stata prima confermata poi smentita. Il giallo sul suo conto e sulla sua sorte, insomma, resta. E resta anche l'odio dell'ex cuoco di Vladimir Putin contro il regime. 

Dopo l'abortita marcia su Mosca del 24 giugno scorso, nel mirino di Prigozhin ci sono i media ufficiali russi: "Leggere i giornali, sentire le storie in tv, mi fa stare molto male, i bastardi della tv, che ieri ammiravano i ragazzi della Wagner, ora stanno versando ogni tipo di veleno... Ricordate, bast*** della tv, che non sono stati i vostri figli a combattere nelle nostre file, non sono stati i vostri figli a morire, ma voi, bast*** , state facendo audience con storie come questa", scrive in un post il capo dei miliziani fino a poche settimane fa impegnati in prima linea in Ucraina, citato dalla Novaya Gazeta.

Tutto questo nel giorno in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è volato sull'Isola dei Serpenti, per celebrare a suo modo i 500 giorni di conflitto. Snake Island nei primissimi giorni di invasione era stata teatro di un sanguinoso, famosissimo scontro diretto tra la marina russa e i soldati ucraini di guardia sull'isolotto strategico nel Mar Nero, che si erano rifiutati di arrendersi al nemico con un sonoro "vaffan***o" in radio. "Sono grato a tutti coloro che hanno combattuto qui contro gli occupanti. Abbiamo commemorato gli eroi che hanno dato la vita in questa battaglia, una delle più importanti della guerra. Gloria e onore a tutti coloro che combattono per la sicurezza Mar Nero", sono state le parole pronunciate da Zelensky in un video. Il più beffardo dei contrappassi non solo per Putin, ma per lo stesso Prigozhin.

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