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Austria, arriva l'eco-tatuaggio per viaggiare gratis

Pietro Senaldi
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Mille euro valgono bene una deroga alle regole della democrazia. Almeno in Austria, Stato che diede i natali a uno dei più spietati dittatori della storia, dove il governo eco -ansioso ha avuto una pensata più inquietante perfino dell’allarme climatico. Si dà il caso che la ministra per il Clima e l’Energia, Leonore Gewessler, abbia regalato un anno di abbonamento gratis sui mezzi pubblici ai primi che si fossero tatuati la scritta “Klima Ticket”. «Come farsi pubblicità sulla pelle delle persone» ha commentato polemica l’opposizione. Il Klima Ticket infatti non è uno slogan, ma un biglietto di libero accesso al trasporto pubblico che l’esecutivo mette in vendita a 1.095 euro e che è in campagna promozionale. Qui però siamo ben oltre l’autopromozione a mezzo di testimonial, peraltro pagati anche poco, se si pensa che un tatuaggio è per sempre.

 

 

Qui siamo alla discriminazione da parte dello Stato che privilegia chi la pensa come lui, e se lo marchia addosso, rispetto agli altri cittadini. E poco conta se, dopo questa iniziativa, alcune persone si sono impresse la scritta ambientalista anche gratis.

Achille Lauro, nella poverissima Napoli degli anni Cinquanta, regalava scarpe a chi lo sosteneva e lo votava come sindaco. Pratica discutibile, ma almeno usava i soldi suoi. L’igienico e talebano governo della supposta civile Austria fa anche di peggio, perché compra il consenso con il denaro pubblico, e se ne vanta pure.

 

 

Non siamo neanche al machiavellico il fine giustifica i mezzi, perché qui l’azione è sfacciata. Con il piglio e l’arroganza mentale di chi è convinto di avere ragione e che perciò tutto si può fare, anzi tutto può fare, la sinistra ambientalista marchia volontari pronti a immolarsi per la causa. Più che eco-ansiosi, sono eco-fessi. Certo, nessuno li costringe, ma non è morale, non è pulito per restare in tema, che un governo approfitti della dabbenaggine o del fanatismo dei propri cittadini per portare avanti le proprie idee.

Battersi per la difesa dell’ambiente è encomiabile ma incitare le persone a tatuarsela addosso, con tanto di bonus, è una pratica tribale, rivelatrice della distanza incolmabile tra gli ultras del surriscaldamento climatico e la modernità. 

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