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Israele affonda una nave di Hamas. Gli Usa: "Temiamo il coinvolgimento dell'Iran", in 600mila via dal nord di Gaza

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Più di una settimana fa è iniziato l'assalto di Hamas a Israele, che a sua volta ha risposto con pesanti raid nella Striscia di Gaza. Le ultime incursioni in territorio palestinese hanno come obiettivo il recupero degli ostaggi e l'uccisione dei terroristi. Il primo ministro Netanyahu, intanto, si starebbe preparando alla nuova fase del conflitto. Schierati con Tel Aviv gli Stati Uniti, che hanno inviato una seconda portaerei nella zona. Tensioni alle stelle con l'Iran, che minaccia di avere il "dito sul grilletto". 

Ore 21:25 - Media, Netanyahu ha invitato Biden a visitare Israele la prossima settimana
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe invitato il presidente americano Joe Biden a visitare Israele la prossima settimana.

Ore 21.20 - Israele affonda una nave di Hamas
La Marina israeliana affonda una nave di Hamas e pubblica un video del combattimento davanti alla costa di Ashkelon. Nelle immagini si vede l'esercito israeliano sparare e lanciare granate, mentre l'imbarcazione del gruppo terrorista va a fuoco.

Ore 20.25 - Fonti militari: "Unifil non era un obiettivo, razzo da Hezbollah"
Il razzo che ha colpito la base Unifil in Libano, secondo quanto si apprende da fonti militari, è stato lanciato da Hezbollah. Le stesse fonti sottolineano che la base non era l'obiettivo del lancio e che l'episodio sarebbe dovuto ad un calcolo impreciso della traiettoria. Nella base operano tra gli altri un centinaio di militari italiani.

Ore 20.05 - Israele: 155 gli ostaggi nelle mani di Hamas
L'esercito israeliano ha contattato le famiglie di 155 ostaggi rapiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre, secondo un nuovo bilancio di persone rapite fornite dal portavoce militare.

Ore 20.00 - Israele: 600mila palestinesi hanno lasciato il nord di Gaza
A lasciare il nord di Gaza sono stati finora 600mila palestinesi, che hanno seguito le istruzioni di Israele. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Nel corso di una conferenza stampa, Hagari ha smentito accuse giunte da Hamas secondo cui Israele avrebbe colpito quanti si stanno dirigendo verso il sud della Striscia.

Ore 19:35 - Domani Meloni incontra il re di Giordania a Palazzo Chigi
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceverà domani a Palazzo Chigi il re di Giordania Abdullah II Ibn Al Hussein. Lo comunica Palazzo Chigi.

Ore 19.29 - Dispiegati altri aerei militari Usa
Altri aerei da combattimento Usa sono stati dispiegati in Medio Oriente nel quadro del piano per il rafforzamento della presenza americana nella regione. Lo rendono noto fonti militari americane. Si tratta di un altro aereo A-10 Warthog e di altri aerei da combattimento con funzione di deterrenza contro una eventuale aggressione dell'Iran o estensione del conflitto oltre i confini israeliani.

Ore 19.25 - Salgono a 2.670 le vittime a Gaza
Il numero delle vittime a Gaza sale a 2.670. Sono 9.600 i feriti. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese secondo quanto riporta Al Arabya.

Ore 18:45 - Base Onu nel Libano del sud colpita da un missile
La base Onu colpita si trova a Naqura. Lo ha comunicato la stessa organizzazione su X. Non ci sono feriti.

Ore 18.35 - Biden parla con Abbas: "Lavoriamo per aiuti 
Joe Biden ha parlato con il presidente palestinese Abbas. Lo ha fatto sapere lui stesso su X: "Ho parlato con il presidente dell'Autorità Palestinese Abbas per condannare l'attacco di Hamas contro Israele. Gli ho assicurato che stiamo lavorando con i partner della regione per garantire che le forniture umanitarie raggiungano i civili a Gaza e per evitare che il conflitto si allarghi".

Ore 18.29 - Blinken: "Il valico di Rafah sarà aperto ad aiuti umanitari"
Il valico Rafah, che si trova tra Gaza e l'Egitto, "sarà aperto" per gli aiuti umanitari nella Striscia, come chiedeva l'Egitto per sbloccare l'uscita di circa 500 americani: lo ha riferito il segretario di Stato Usa Antony Blinken. 

Ore 17:55 - Lega araba-Ua: "Rischio genocidio se Israele invade Gaza"
Se Israele invade Gaza, il rischio è quello di un "genocidio di proporzioni senza precedenti": lo riferiscono la Lega araba e l'Unione africana in una dichiarazione congiunta. Entrambe le organizzazioni hanno chiesto "alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di fermare la catastrofe che si sta svolgendo davanti a noi, prima che sia troppo tardi".

Ore 17:21 - Salgono a 2.450 le vittime a Gaza
Sono 2.450 le vittime nella Striscia di Gaza da quando è iniziata la guerra tra Hamas e Israele lo scorso 7 ottobre. A renderlo noto il ministero della Salute di Gaza. I feriti invece sono 9.200.

Ore 17.00 - Oltre 1.400 i morti in Israele 
Oltre 1.400 i morti in Israele dopo l'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'ufficio del primo ministro citato dai media internazionali.

Ore 16:55 - Gli elicotteri israeliani stanno colpendo in Libano
Le infrastrutture militari in Libano nel mirino degli elicotteri israeliani. L'esercito di Tel Aviv sta rispondendo agli attacchi dal confine libanese che si stanno verificando da stamattina. Lo ha reso noto il portavoce militare Daneil Hagari su X.

Ore 16.45 - Al Sisi a Blinken: "La reazione di Israele va oltre l'autodifesa"
La reazione di Israele all'attacco di Hamas è andata oltre l'autodifesa e si è tradotta in una punizione collettiva: lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo riportano i media Usa. 

Ore 16.32 - Usa: "Israele ha riaperto condutture d'acqua a Gaza sud"
Israele ha riaperto le condutture dell'acqua nel sud di Gaza dopo un blocco durato quasi una settimana. Lo ha detto alla Cnn il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, riferendo di essere stato informato da dirigenti israeliani. 

Ore 15.55 - Missili dal Libano sul nord Israele
L'esercito israeliano ha riferito sulla piattaforma X che dei 9 missili lanciati dal Libano sul nord di Israele, 5 sono stati intercettati. 

Ore 15.45 - Wsj: "Pasdaran spostano combattenti al confine con Israele"
Il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana starebbe spostando alcuni dei suoi combattenti verso il confine israeliano, col rischio di aprire un nuovo fronte nello scontro tra Tel Aviv e i suoi nemici regionali. Lo scrive il Wall Street Journal. Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, i pasdaran avrebbero ridistribuito i propri combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un'area vicino a Damasco. Secondo quanto riferito dalla fonte, alcuni di loro sarebbero esperti missilistici.

Ore 15.26 - Sullivan: gli Usa temono una escalation e il coinvolgimento dell’Iran
La Casa Bianca ha espresso timori per un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas e il possibile "coinvolgimento diretto" dell'Iran. "Non possiamo escludere che l'Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci per ogni possibile imprevisto", ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, guardando all'aumento delle tensioni e degli scontri con Hezbollah al confine tra Israele e Libano.

Ore 15.09 - Biden: “La maggioranza dei palestinesi non c’entra con gli attacchi di Hamas”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che la maggioranza dei palestinesi “non c’entra con gli attacchi di Hamas” che hanno insanguinato Israele sabato 7 ottobre.

Ore 15:05 - Cina a Iran: "Sostegno a Paesi islamici, unità su Palestina"
Pechino "sostiene i Paesi islamici nel rafforzare l’unità e il coordinamento sulla questione palestinese" al fine di parlare "con una sola voce": lo ha detto il massimo diplomatico di Pechino, Wang Yi, durante una telefonata con l’omologo iraniano Hossein Amir -Abdollahian. "La comunità internazionale dovrebbe agire per opporsi alle azioni di qualsiasi parte che danneggiano i civili", ha aggiunto Wang, citato dai media statali cinesi.

Ore 14.36 - Netanyahu: "Hamas pensava di spezzarci, ma saremo noi a farlo"
"Hamas pensava di spezzarci, ma saremo noi a farlo", ha affermato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu nel suo intervento alla prima riunione del governo di unità nazionale, presenti anche Benny Gantz, Gadi Eisekot, Chili Tropper, Gideon Saar e Yifat Shasha-Biton. La riunione è iniziata con un minuto di silenzio "in memoria dei nostri fratelli e delle nostre sorelle uccisi a freddo, dei nostri combattenti eroici caduti in battaglia. Lavoriamo a tempo pieno come una squadra, con un fronte unito. Il nostro Paese consegna un messaggio chiaro alla gente, al nemico e al mondo", ha aggiunto il premier. "I nostri meravigliosi combattenti al fronte sanno che il Paese li sostiene. Capiscono l’enormità del compito che hanno. Sono pronti ad agire in qualsiasi momento, a sterminare i mostri con le mani sporche di sangue che si sono levati contro di noi".

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