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Bruxelles, l'ipotesi choc: "L'attentatore ha colpito per i roghi del Corano"

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L’attentato di Bruxelles, nel quale sono rimasti uccisi due cittadini svedesi, potrebbe essere legato, secondo quanto riporta l'Adnkronos, ai roghi del Corano rogo avvenuti nei mesi scorsi davanti alle moschee o alle ambasciate straniere a Stoccolma. In una serie di video postate sui social, l’attentatore, con un forte accento nordafricano, non ne fa cenno e rivendica la sua appartenenza all’Isis. Ma questa è una ipotesi che comincia a farsi largo negli ambienti investigativi. Di certo la rivendicazione dell'attentato fa piombare il Belgio nel terribile marzo del 2016 con l'attentato all'aeroporto. Gli investigatori dovranno anche capire se si tratta di un lupo solitario oppure di un membro di una cellula strutturata all'interno dei confini nazionali.

Nel 2016 la polizia e le unità di antiterrorismo portarono avanti diversi blitz per smantellare proprio la cellula che aveva colpito a morte lo scalo della capitale. L'attentato di questa sera ha lasciato il Paese sotto choc. La partita tra Belgio e Svezia è stata interrotta alla fine del primo tempo con i giocatori scandinavi che si sono rifiutati di tornare in campo. Il segnale di uno stato di terrore crescente che preoccupa l'intera Europa. L'incubo degli attentati, dal Bataclan a Nizza, in queste ore torna e di fatto l'attacco di Bruxelles potrebbe anche essere legato alla crisi in Medio Oriente.

Già nei giorni scorsi la Francia è entrata nuovamente nel mirino del terrorismo internazionale con l'attacco di Arras per mano di un terrorista di origine cecena che ha ucciso un docente. Poi gli allarmi al Louvre e a Versailles. L'Europa ancora una volta è stata colpita dall'odio dell'integralismo islamico. Un nemico invisibile che può colpire in ogni momento e soprattutto ovunque. 

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