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Bruxelles, l'attentatore ucciso al bar dopo una telefonata

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Abdesalem Lassoued, l'uomo che ieri sera 16 ottobre, a Bruxelles, ha sparato uccidendo due cittadini svedesi, è stato rintracciato dalla polizia e ammazzato. Gli agenti dopo aver ricevuto una telefonata che li avvisava della presenza del terrorista intento a fare colazione in un caffè a Schaerbeek, il quartiere dove vive con moglie e figlia nonostante abbia ricevuto mesi fa un ordine di espulsione, sono arrivati immediatamente sul posto. Quindi è seguita una sparatoria durante la quale il sospetto è stato "neutralizzato". L'uomo avrebbe reagito con l'arma usata per l’attentato, un fucile d’assalto. Secondo fonti della polizia citate dai media belgi, altre due persone sarebbero al momento ricercate dalle forze dell’ordine. 

 

 

L’autore dell’attentato che ha provocato la morte di due persone ieri sera a Bruxelles aveva fatto domanda di asilo in Belgio nel 2019, nel 2020 la richiesta era stata rifiutata. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Vincent Van Quickenborne, nella conferenza stampa nella notte con il primo ministro Alexander De Croo. "Il sospettato ha chiesto asilo nel nostro Paese nel 2019. È noto per atti sospetti: tratta di esseri umani, soggiorno illegale e pericolo per la sicurezza dello Stato", ha spiegato. "Nel 2016, informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e che voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. Le informazioni sono state verificate ma non è stato possibile fare nulla: non vi era alcuna indicazione concreta di radicalizzazione", ha aggiunto il ministro.

 

 

"Il presunto autore del reato ha avviato una procedura di asilo nel nostro Paese nel novembre 2019. Ha ricevuto una decisione negativa nell’ottobre 2020 ed è scomparso dai radar poco dopo", ha precisato la ministra per l’Asilo, Nicole De Moor. "È stato ufficialmente cancellato dall’anagrafe nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e pertanto non è stato possibile localizzarlo per organizzare il suo rientro. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza Fedasil (l’Agenzia federale di accoglienza). Non è mai stato presentato dalla polizia, dopo un’intercettazione, all’Ufficio stranieri per consentire il suo rientro. Per questo motivo, l’ordine di lasciare il Paese, redatto nel marzo 2021, non ha mai potuto essere emesso", ha precisato ancora De Moor.

 

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