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Israele-Hamas, la diretta. "Accordo per lo scambio ostaggi-prigionieri". Gaza, la morsa dei tank

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Siamo al 34esimo giorno di guerra in Israele. Il primo ministro Netanyahu ha sottolineato che "Israele non cerca di conquistare, occupare o governare Gaza" ma ha aggiunto che sarà necessaria "una forza credibile" per porre fine al dominio di Hamas sul territorio. Intanto, oggi dovrebbe scattare la tregua quotidiana di quattro ore concessa da Israele per permettere l'assistenza umanitaria e la fuga dei civili.

Ore 15.08 - Netanyahu, esercito manterrà controllo Gaza a fine guerra
"L'esercito continuerà a mantenere il controllo su Gaza anche dopo la guerra. Non ci affideremo a forze internazionali". Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu citato dai media al termine di un incontro con i capi delle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Poi ha ribadito che Israele "non accetterà un cessate il fuoco".

Ore 14.50 - Unicef, video ostaggi: grave violazione
Il capo dell'Unicef, reagendo a un video che ritraeva un bambino tenuto in ostaggio a Gaza, ha chiesto il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi. Riferendosi a un "video di un bambino israeliano tenuto in ostaggio a Gaza", ha detto il direttore esecutivo Catherine Russell su X, ex Twitter, "il rapimento di bambini è orribile e una grave violazione. Ribadiamo il nostro appello per il rilascio incondizionato, immediato e sicuro degli ostaggi e per la protezione di TUTTI i bambini, ovunque e chiunque siano". Una donna di 77 anni e un ragazzo di 13 anni sono stati mostrati in un video diffuso dal braccio armato del gruppo Jihad islamico palestinese (PIJ), gruppo militante islamico rivale di Hamas a Gaza.

Ore 14.42 - al-Arabiya, accordo per scambio detenuti/ostaggi
È stato raggiunto un accordo tra Israele e Hamas sul rilascio di 100 donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane in cambio di altrettante donne e minori israeliani ostaggi nella Striscia di Gaza: lo hanno riferito fonti ad Al-Arabiya, una rete televisiva di proprietà saudita. 

Ore 14.12 - Onu: Israele fermi uso esplosivo ad alto potenziale
Fermare subito l'uso di munizioni ad alto potenziale esplosivo su aree densamente popolate nella Striscia di Gaza. E' quello che è stato chiesto a Israele dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk. "Considerando l'alto livello prevedibile di vittime civili e l'ampia scala di distruzione di obiettivi civili, abbiamo forti timori che si tratti di attacchi sproporzionati in violazione del diritto internazionale umanitario", ha detto durante una visita ad Amman. 

Ore 14.00 - Erdogan: "Israele mette alla prova nostra pazienza"
"Israele mette alla prova la nostra pazienza con i suoi deliri sulla terra promessa e la minaccia di usare armi nucleari": lo ha detto oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel discorso tenuto durante una cerimonia per l'85esimo anniversario della morte di Mustafa Kemal Ataturk. "Gli eventi in corso nella Striscia di Gaza da più di un mese a causa degli attacchi israeliani costituiscono un disastro, una catastrofe, un crimine contro l'umanità", ha aggiunto Erdogan, secondo quanto riportato dall'agenzia Anadolu. 

Ore 13.57 - Blinken, “Troppi palestinesi uccisi”
"Troppi palestinesi sono stati uccisi. Troppi hanno sofferto nelle ultime settimane". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken durante una conferenza stampa a Nuova Dehli. "Vogliamo fare tutto il possibile per prevenire loro danni e massimizzare l'assistenza - ha aggiunto - continueremo a discutere con Israele i passi concreti da intraprendere per portare avanti questi obiettivi".

Ore 13.32 - Autorità Gaza: Israele sta circondando 4 ospedali
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che i carri armati israeliani stanno circondando quattro ospedali della Striscia da tutte le direzioni. Lo riporta Al Jazeera. Si tratta dell’ospedale al-Rantisi, dell’ospedale al-Nasr, del Government Eyes Hospital e dell’ospedale di salute mentale. Nell’area si trovano anche molte scuole ed edifici residenziali. Il ministero ha confermato che migliaia di pazienti, personale medico e sfollati sono intrappolati negli ospedali senza acqua né cibo.

Ore 13.12 - Allarme razzi da Gaza su Tel Aviv e nel centro di Israele
Le sirene di allarme antirazzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele invitando gli abitanti a correre nei rifugi. Lo ha constato l'Ansa sul posto. Si è trattato di una forte salva di razzi e in aria si è sentita l'eco di diverse esplosioni dovute all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome. Erano due giorni che a Tel Aviv non c'erano allarmi

Ore 12.16 - L'Idf bracca Sinwar: preso l'ufficio del fratello
I soldati israeliani hanno preso il controllo a Gaza dell'ufficio di Muhammad Sinwar, fratello del leader di Hamas Yahya Sinwar. Lo ha reso noto l'esercito israeliano. La 7ma brigata del Corpo corazzato ha condotto una serie di raid contro l'avamposto militare e il centro di addestramento di Hamas, che si trovano nel cuore di un distretto civile a Gaza. 

Ore 11.46 - Abu Mazen: “Pronti ad assumerci la responsabilità di Gaza”
L'Autorità nazionale palestinese è pronta ad assumersi le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza nell'ambito di una soluzione politica globale per la Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza. Lo ha ribadito il presidente palestinese Abu Mazen secondo quanto riferisce l'agenzia Reuters.

Ore 11.28 - Siria, raid israeliani su obiettivi Hezbollah vicino Homs
Una serie di raid aerei attribuiti a Israele sono stati compiuti nelle ultime ore nella Siria centrale, nella regione di Homs. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira caserme dell'esercito siriano e depositi di armi degli Hezbollah libanesi

Ore 11.27 - I terroristi arrestati dall’Idf: “Sinwar è sotto ospedale Shifa”
L'esercito israeliano (Idf) ha diffuso un video su X in cui due terroristi di Hamas arrestati il 7 ottobre, giorno del massacro, dichiarano durante gli interrogatori chi si nasconde nei sotterranei del più grande ospedale di Gaza, l'al-Shifa. "Shifa è un grande ospedale, non piccolo, sotto si nascondono il leader di Hamas come Yahya Sinwar e altri comandanti senior, sia militari che politici", dice uno dei due. L'altro risponde sull'uso delle ambulanze: "Hamas sulle ambulanze trasporta cose importanti. Comandanti e tutto quello che serve. Perché usano ambulanze e non auto normali? Pechè gli ebrei non attaccano le ambulanze", afferma

Ore 10.34 - Hamas, la cupola in Egitto
L'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, è atterrato al Cairo per parlare della guerra nella Striscia di Gaza con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, una visita che coincide con quella in Egitto della delegazione di 'pesi massimi' di Hamas. La presidenza egiziana ha annunciato sulla propria pagina Facebook che Al Thani è stato ricevuto da Al Sisi al suo arrivo all'aeroporto internazionale del Cairo, ma non ha fornito altri dettagli. Fonti della sicurezza hanno che l'incontro tra i due leader riguarderà la situazione nell'enclave palestinese e l'emergenza umanitaria nella Striscia, causata dalla guerra scoppiata il 7 ottobre tra Israele e Hamas. Come detto, l'arrivo dell'emiro del Qatar coincide con la visita di tre dei principali leader di Hamas, che giovedì sono sbarcati in Egitto e hanno incontrato le autorità del Paese arabo nel pieno della mediazione al Cairo e a Doha per un possibile cessate il fuoco temporaneo.

Ore 10.12 - Usa contro Israele per la demolizione della casa
Gli Usa hanno stigmatizzato la demolizione, da parte israeliana, della casa di un tredicenne palestinese che a febbraio ha accoltellato a morte un poliziotto. "Il governo d'Israele ha demolito la casa di una famiglia palestinese in risposta all'azione di un minorenne di 13 anni. Un'intera famiglia non dovrebbe perdere la casa a causa delle azioni di un individuo", ha scritto sul social X l'Ufficio degli Stati Uniti per gli Affari palestinesi. La casa è stata demolita ieri nel campo profughi di Shufat, a nord di Gerusalemme. Vi abitava la famiglia di Muhammad Zalbani che ha ucciso un agente 22enne della polizia di confine, Asil Sawaed, mentre ispezionava un autobus vicino Shuafat. La pratica di demolire le case di responsabili di atti terroristici è molto controversa, anche in Israele, ed è stata criticata come punizione collettiva. Intanto, scrive Times of Israel, i media palestinesi riferiscono che questa mattina è stata abbattuta nell'area di Hebron la casa di due fratelli palestinesi accusati di aver ucciso in agosto la 42enne Batsheva Nigri, madre di tre figli. I due presunti attentatori, Saqer e Mohammed a-Shanter, sono stati arrestati il giorno successivo all'attacco.

Ore 9,30 - Iran: espansione portata guerra è inevitabile
"A causa dell’aumento dell’intensità della guerra contro i residenti civili di Gaza, l’espansione della portata della guerra è diventata inevitabile". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian in una conversazione telefonica con il suo omologo del Qatar, Sheikh Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani. Lo riporta l’emittente iraniana Press Tv.

Ore 9,28 - Ong, presunto attacco israeliano vicino Homs nell’ovest della Siria
iolente esplosioni si sono udite questa mattina all’alba nella città di Homs, nell’ovest della Siria, e nei dintorni, a causa di un presunto attacco aereo delle Forze di difesa israeliane (Idf). Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra, ma con una fitta rete di contatti sul campo, secondo il quale i raid hanno colpito anche alcune postazioni del movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah. Il Sohr, inoltre, ha aggiunto che la difesa antiaerea siriana ha tentato di rispondere agli attacchi. Colonne di fumo si sono innalzate dalle aree colpite, ma non è stato diffuso un bilancio delle vittime e dei danni materiali. Nella notte, le Idf avevano annunciato di aver colpito postazioni non meglio specificate in territorio siriano, a seguito dell’attacco di un drone che aveva colpito un edificio civile a Eilat, nel nord di Israele.

Ore 9,11 - Onu: crollo dell'economia in Palestina, Pil sceso del 4 per cento
Un rapporto delle Nazioni Unite dipinge un quadro crudo del crollo dell’economia palestinese dopo un mese di guerra. Il prodotto interno lordo si è ridotto del 4% in Cisgiordania e a Gaza nel primo mese di guerra, riducendo in povertà oltre 400.000 persone. Un impatto economico mai visto nei conflitti con la Siria e l’Ucraina o in qualsiasi altra precedente guerra tra Israele e Hamas, secondo le Nazioni Unite. Se la guerra continuerà per un secondo mese, l’Onu prevede che il Pil palestinese, che era di 20,4 miliardi di dollari prima dell’inizio della guerra, diminuirà dell’8,4%: una perdita di 1,7 miliardi di dollari. E se il conflitto durerà un terzo mese il Pil palestinese diminuirà del 12%, con perdite di 2,5 miliardi di dollari e più di 660.000 persone spinte in povertà.

Ore 08.42 - Uccisero donna, Israele demolisce casa membri di Hamas
Nel corso di un'operazione nella città di Hebron, in Cisgiordania, l'esercito israeliano ha demolito le case dei due membri di Hamas che ad agosto uccisero Batsheva Nigri, donna israeliana di 40 anni. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz. Nigri, madre di tre figli e insegnante d'asilo dell'insediamento di Beit Hagai, fu uccisa mentre guidava sulle colline di Hebron sud, in Cisgiordania.

Ore 08.12 - Israele: uccisi membri della forza Nukhba di Hamas
In una dichiarazione congiunta, l’Idf e il servizio di sicurezza israeliano Shin Bet hanno affermato che le forze di Tel Aviv che operavano nel quartiere di Jabalia, nel nord di Gaza, hanno ucciso membri della forza Nukhba di Hamas che avevano partecipato agli attacchi nel sud di Israele il 7 ottobre. Tra i morti di Hamas ci sono Ahmed Musa, comandante di una squadra della Forza Nukhba che ha diretto gli attacchi alla base Zikim dell’Idf, al Kibbutz Zikim e alla postazione militare a Iftah, e il comandante sul campo di Hamas Omar Alhandi. Anche Muhammad Kahlot, il capo dell’unità di cecchini del nord di Hamas, è stato ucciso.

Ore 7,06 - Israele: morti 36 soldati da inizio operazione a Gaza
Un altro soldato israeliano è morto durante i combattimenti contro Hamas nel nord della Striscia di Gaza, portando il bilancio complessivo dei militari uccisi a 36 dall’inizio dell’operazione di terra nell’enclave palestinese. La vittima era il 21enne Gilad Rozenblit della 401esima brigata corazzata. 

Ore 6,28 - Forze israeliane colpiscono obiettivi in Siria dopo attacco contro Eilat
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver colpito in Siria le postazioni dalle quali ieri era stato lanciato il drone che aveva colpito un edificio civile nei pressi di una scuola nella città di Eilat, nel sud di Israele. Lo si apprende da una dichiarazione diffusa nella notte dalle Idf, nella quale non è specificato quale gruppo abbia sferrato l’attacco, nè quali siano gli obiettivi colpiti in territorio siriano. Nella dichiarazione, tuttavia, si legge che «il regime siriano è pienamente responsabile di ogni attività terroristica condotta fuori dal territorio della Siria. Le Idf risponderanno duramente a qualsiasi tentativo di colpire il territorio dello Stato di Israele». Ieri il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee, aveva riferito in un messaggio diffuso sulla piattaforma X (in precedenza Twitter), che un drone aveva colpito un edificio civile a Eilat e che erano in corso indagini sull’origine dell’attacco. In precedenza, le Idf avevano riferito di aver intercettato mediante lo scudo antimissile Arrow, un missile terra-terra vicino ad Eilat, sul Mar Rosso. Il missile, avevano aggiunto, «non aveva violato lo spazio aereo israeliano». 

Ore 4.41 - Netanyahu: non cerchiamo di rioccupare Gaza
«Penso che l’esercito israeliano si stia comportando eccezionalmente bene. Non cerchiamo di governare Gaza. Non cerchiamo di occuparla, ma cerchiamo di dare a lei e a noi un futuro migliore». Lo ha affermato i premier israeliano, Benjamn Netanyahu in un’intervista a Fox News, sottolineando che Israele non ha intenzione di rioccupare il territorio palestinese. 
 

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