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Israele e Hamas, la diretta. Yemen, Houthi: "Pronti ad attaccare navi israeliane nel Mar Rosso"

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Il ministro degli Esteri israeliano Cohen parla di "altre due o tre settimane di legittimità internazionale alla guerra a Gaza", ma Tel Aviv si prepara in realtà a una campagna senza termini prestabiliti e intanto annuncia che Hamas è "in fuga" e ha perso il controllo della capitale della Striscia. I soldati di Netanyahu sono entrati nell'aula del Parlamento palestinese, mentre il presidente americano Biden chiede che vengano protetti pazienti e medici dell'ospedale Al Shifa. Di seguito gli aggiornamenti.

Ore 15.49 - Israele, non abbiamo prove che gli ostaggi siano in vita
Israele afferma di non aver avuto "prove" che gli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza siano "in vita". Il ministro degli Esteri Eli Cohen, a Ginevra con una delegazione dei familiari dei rapiti, ha spiegato che la Croce Rossa non li ha incontrati.

Ore 15.29 - Leader Houthi: attaccheremo navi Israele nel Mar Rosso
I miliziani sciiti yemeniti Houthi hanno minacciato di attaccare le navi israeliane nel Mar Rosso. Lo dichiara il leader degli Houthi, Abdel-Malik al-Houthi, affermando: "Continueremo ad attaccare Israele. Aspettiamo le navi israeliane nel Mar Rosso e nello Stretto di Bab al-Mandeb", conclude.

Ore 15.21 - Massacro Hamas, identificati resti di 859 civili nel sud di Israele
Le autorità israeliane hanno identificato i resti di 859 civili nel sud di Israele, vittime del massacro compiuto da Hamas lo scorso 7 ottobre, 16 in più rispetto a quanto comunicato lo scorso 8 novembre. Lo ha reso noto la polizia spiegando che i lavori di identificazione sono ancora in corso. Venerdì Israele ha dichiarato di aver rivisto al ribasso, da 1.400 a 1.200, il bilancio delle vittime dell'attacco di Hamas contro le comunità israeliane e le basi militari nel sud di Israele. Tel Aviv ritiene che circa 1.500 terroristi siano stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane.

Ore 14.55 - Qatar, pressing su Israele e Hamas per accordo ostaggi
Pressing del Qatar su Israele e Hamas per raggiungere al più presto un accordo per il rilascio degli ostaggi sequestrati nell'attacco del 7 ottobre, avvertendo che la situazione a Gaza sta peggiorando ogni giorno. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri, Majed bin Mohammed Al-Ansari, ha spiegato in una conferenza stampa a Doha che il "deterioramento" della situazione a Gaza sta ostacolando gli sforzi di mediazione. "Crediamo che non ci sia altra possibilità per entrambe le parti se non che questa mediazione abbia luogo e si raggiunga una situazione in cui si possa vedere un barlume di speranza in questa terribile crisi", ha aggiunto.

Ore 14.31 - Lettera di 400 dirigenti Usa contro il sostegno a Israele 
Cresce il dissenso interno all'amministrazione Biden per il suo sostegno a Israele nella guerra a Gaza. Più di 400 esponenti di nomina politica e membri dello staff di circa 40 agenzie governative, scrive il New York Times, hanno inviato oggi una lettera di protesta al presidente sollecitandolo a chiedere urgentemente un cessate il fuoco immediato nella Striscia e a spingere Israele a consentire l'arrivo degli aiuti umanitari nel territorio palestinese.

Ore 14.01 - "Hitler sarebbe orgoglioso di Netanyahu" 
La Federcalcio inglese ha sospeso un membro del consiglio che ha affermato che "Adolf Hitler sarebbe orgoglioso di Benjamin Netanyahu". Wasim Haq, entrato a far parte della Football Association (Fa) come rappresentante delle comunità calcistiche Black, Asian and Minority Ethnic (Bame)" nel 2019, è diventato oggetto di un'indagine dopo aver pubblicato un post sui social sulla guerra di Israele con Hamas che lo ha portato ad essere accusato di antisemitismo. Haq ha negato di essere antisemita, ma Fa ha confermato di averlo sospeso in attesa dell'esito dell'indagine. Haq è indagato anche dall'England Golf, dove ricopre un ruolo simile a quello che ha nalla Fa. 

Ore 13.58 - Libano, forze israeliane colpiscono diversi villaggi del Sud 
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sferrato molteplici attacchi aerei da questa mattina su diverse regioni del sud del Libano, in particolare su alcuni villaggi nei settori occidentale e centrale dei territori a ridosso della Linea blu (che segna il confine de facto tra Libano e Israele). Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese "Nna", secondo la quale gli abitanti della città di Ebel al Saqi hanno trovato "i resti di un drone tra gli alberi". Unità delle Forze armate libanesi e della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) si sono recate sul posto per verificare. Da parte loro, le Idf hanno dichiarato in un messaggio diffuso sulla piattaforma X (in precedenza Twitter) dal portavoce, Daniel Hagari, di aver effettuato attacchi aerei contro "numerose infrastrutture dei terroristi del movimento Hezbollah in territorio libanese. Inoltre, un carro armato delle Idf ha colpito una cellula terroristica che tentava di lanciare missili dal territorio libanese verso lo spazio aereo israeliano". 

Ore 13.16 - "Ucciso a Gaza il comandante della divisione missili anti-carro di Hamas"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ucciso diversi comandanti del movimento islamista palestinese Hamas negli attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, tra cui Yakub Ashur, il comandante della divisione missili anticarro della Brigata Khan Younis. Lo hanno riferito le Idf in un comunicato, spiegando che Ashur "ha preso parte alla guida e alla direzione di alcuni attacchi contro le Idf". 

Ore 13.10 - Tajani, "tre connazionali hanno scelto di restare"
"Restano solo tre cooperanti italiani nella Striscia di Gaza, che sono voluti restate, in quanto lavorano nella Croce rossa". Lo conferma in audizione il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, alle commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato, riferendo sul conflitto Israele-Hamas e sulle principali questioni dell'agenda europea e internazionale. Conclusa l'evacuazione, il ministro ha spiegato che restano ora le seguenti priorità: "Dobbiamo scongiurare l'escalation, liberare gli ostaggi, evitare l'aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza e preservare una prospettiva politica per il futuro". Restando fermo il riconoscimento da parte dell'Italia del diritto di Israele a difendersi, Tajani ribadisce che tale diritto deve essere esercitato "nel rispetto del diritto internazionale".

Ore 12.25 - IDF, "preso il controllo delle istituzioni di governo di Hamas a Gaza"
L’esercito israeliano ha preso il controllo delle istituzioni governative ’utilizzate per scopi militarì nei quartieri di Ijlin e Rimal a Gaza City. Lo dice un portavoce dell’IDF. I militari hanno preso il controllo del Parlamento, del campus governativo, del quartier generale della polizia di Hamas e di una facoltà di ingegneria che fungeva da istituto per la produzione e lo sviluppo di armi. All’interno sono state trovate armi e materiale per l’addestramento e lo studio di Hamas, sostiene il portavoce dell’esercito israeliano. I militari «hanno fatto irruzione nella Casa del Governatore, che viene utilizzata come struttura terroristica, che ospita gli uffici militari e di intelligence di Hamas, gli uffici di polizia, il quartier generale del gruppo e altri avamposti, compresi alcuni utilizzati dagli agenti di Hamas per l’addestramento prima del 7 ottobre», aggiunge il portavoce dell’Idf secondo quanto riporta la stampa israeliana.

Ore 11.50 - Tajani, "accordo sugli ostaggi oggi sarebbe un segnale positivo"
Quanto agli ostaggi in mano ad Hamas e alle voci su un possibile accordo con Israele per la liberazione di parte di essi "sarebbe un segnale positivo della direzione di una soluzione meno cruenta di questa guerra". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un evento alla Farnesina. "L'obiettivo finale - ha aggiunto - è restituire il territorio ai palestinesi e poi avere due popoli e due Stati isolando Hamas che è un'organizzazione terroristica". 

Ore 11.18 - Netanyahum "vittoria contro Hamas deterrente per Hezbollah"
Secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu una vittoria nel sud, contro Hamas, è necessaria anche per scoraggiare Hezbollah nel nord di Israele: "Penso che sia un messaggio necessario, potrebbe non essere sufficiente, ma è sicuramente necessario" e senza di esso "non ci sarà sicuramente alcun deterrente nel nord". Parlando a Fox News ha aggiunto che "Hamas pagherà per questo". 

Ore 11.02 - "Morta Noa Marciano, la soldatessa nel video degli ostaggi"
L'esercito israeliano ha confermato la morte di Noa Marciano, una soldatessa vista ieri in un video di ostaggi pubblicato da Hamas. Poco dopo la mezzanotte di ieri sera, i militari israeliani avevano confermato la sua identità, dicendo: "I nostri cuori sono con la famiglia Marciano, la cui figlia, Noa, è stata brutalmente rapita dall'organizzazione terroristica Hamas. Stiamo utilizzando tutti i mezzi, sia di intelligence che operativi, per riportare a casa gli ostaggi". Lunedì le Brigate Ezzedine al-Qassam di Hamas hanno pubblicato un video in cui la soldatessa leggeva un messaggio in ebraico in cui si identificava con il nome e il numero della carta d'identità e diceva di essere stata detenuta a Gaza per quattro giorni. Le Brigate al Qassam hanno affermato che Marciano è stata uccisa in un attacco aereo israeliano il 9 novembre. Aveva 19 anni. L'IDF ha condannato il video, affermando che "L'organizzazione terroristica Hamas continua a sfruttare il terrorismo psicologico e ad agire in modo disumano, attraverso video e foto degli ostaggi, come fatto in passato". Questa mattina il portavoce dell'IDF ha confermato la sua morte, con il sito web militare che la elenca come un "soldato caduto tenuto prigioniero da un gruppo terroristico". 

Ore 10.33 - Francia, "più di 1.500 episodi antisemiti dall'inizio della guerra"
La Francia ha registrato più di 1.500 episodi antisemiti dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, tre volte più che in tutto il 2022. "Ci sono state 1.518 tra azioni e dichiarazioni antisemite" contro i 436 casi dello scorso anno, ha detto il ministro dell'Interno Gerard Darmanin parlando alla radio Europe 1. Domenica scorsa oltre 182 mila persone hanno manifestato contro l'antisemitismo in Francia, che ospita la prima comunità ebraica in Europa ma dove vivono anche milioni di musulmani. Per domenica prossima, cinquecento personalità della cultura hanno convocato una "marcia silenziosa" per chiedere la pace a Gaza. Darmanin ha precisato che gli atti antisemiti consistono specialmente in scritte e insulti, ma si sono registrati anche casi di aggressioni fisiche, che hanno portato a 571 arresti e all'apertura di 330 indagini giudiziarie. 

Ore 9.50 - "Fossa comune all'ospedale Al Shifa"
Il direttore dell'ospedale al-Shifa di Gaza afferma che 179 persone, compresi neonati e pazienti morti nel reparto di terapia intensiva, sono state sepolte in una "fossa comune" nel nosocomio. ''Siamo stati costretti a seppellirli in una fossa comune'', ha detto il direttore dell'ospedale al-Shifa Mohammad Abu Salmiyah, aggiungendo che sette bambini e 29 pazienti in terapia intensiva sono tra quelli sepolti, morti a causa delle scorte di carburante esaurite.  09:49 NNNN

Ore 9.25 - Israele, ricomincia il campionato di calcio a porte chiuse
La Premier League israeliana riprenderà sabato 25 novembre, come annunciato lunedì dalla Israeli Professional Football Leagues. Il campionato è stato sospeso il 7 ottobre a causa dello scoppio del conflitto Israele-Hamas. Le partite si svolgeranno a porte chiuse, come indicato dall'Home Front Command di Israele. Il permesso di giocare le partite è stato concesso dopo che il personale dell'Hfc, in coordinamento con l'Ipfl, ha controllato nei giorni scorsi le aree protette negli stadi. L'Ipfl ha inoltre annunciato che la seconda divisione israeliana riprenderà venerdì 17 novembre.

Ore 8.59 - Cina, "dichiarazioni di Israele irresponsabili sulla bomba atomica"
La Cina è favorevole alla creazione di una zona priva di armi nucleari in Medio Oriente e ritiene che le dichiarazioni rilasciate da un funzionario di Israele sul possibile sgancio della bomba atomica sulla Striscia di Gaza siano "estremamente irresponsabili ed inquietanti". Lo ha detto il vice rappresentante permanente cinese alle Nazioni Unite, Geng Shuang, durante una conferenza di settore, dopo che il ministro israeliano del Patrimonio edilizio, Amihai Elyahu, ha definito "una possibilità" l'utilizzo dell'arma nucleare contro l'exclave palestinese. "Questo tipo di dichiarazione va universalmente condannata. E' estremamente irresponsabile e inquietante, nonché contraria al consenso internazionale secondo cui una guerra nucleare non può essere vinta ne' deve essere combattuta", ha detto Geng. Il diplomatico cinese ha dunque invitato Israele a "ritrattare immediatamente" queste dichiarazioni, nonché ad aderire al trattato di non proliferazione "il più presto possibile". "Dato il contesto attuale, la comunità internazionale dovrebbe compiere maggiori sforzi per sostenere la creazione di una zona priva di armi nucleari e altre armi di distruzione di massa (Wmd) in Medio Oriente. Ciò è di grande urgenza e rilevanza per facilitare la riconciliazione e la cooperazione tra i Paesi della regione e far avanzare il processo di pace in Medio Oriente", ha concluso Geng. 

Ore 8.20 - "Vicino l'accordo sul rilascio di ostaggi donne e bambini"
Un accordo che prevede il rilascio di una parte degli ostaggi israeliani a Gaza in cambio della liberazione di detenuti palestinesi sarebbe vicino: lo rivela il Washington Post citando fonti israeliane di alto livello. L'accordo prevederebbe che le donne e i bambini israeliani siano rilasciati in gruppi, contemporaneamente alle donne e ai giovani palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Israele punta alla liberazione di tutte le donne e bambini rapiti, circa un centinaio, ma è probabile che il numero iniziale degli ostaggi liberati sarà inferiore: Hamas avrebbe dato la disponibilità a rilasciarne una settantina, secondo un militante citato ieri da Reuters. Il numero di donne e giovani palestinesi che potrebbero essere rilasciati non è chiaro, ma la settimana scorsa un responsabile arabo ha detto al WP che i detenuti con queste caratteristiche sono "almeno 120". 

Ore 7.12 - "Uccisa da Hamas anche l'attivista Vivian Silver
L'attivista canadese-israeliana Vivian Silver, che si riteneva fosse stata presa in ostaggio da Hamas, è stata uccisa negli attacchi del 7 ottobre scorso in Israele: lo ha detto il figlio, Yonatan Zeigne, alla Cbc News. Silver, 74 anni, membro fondatore di Women Wage Peace, è stata uccisa nel kibutz Beeri, nel sud di Israele. Zeigne ha riferito di avere appreso la notizia dalle autorità israeliane, secondo cui i resti della donna sono stati trovati nel kibutz dove viveva e sono stati identificati solo adesso. 

Ore 6.53 - Idf, trasferire incubatori da un ospedale di Israele a Gaza
"A seguito dell'offerta di assistenza umanitaria da parte dell'IDF al direttore generale dell'ospedale Shifa, l'IDF ha avviato uno sforzo umanitario per coordinare il trasferimento degli incubatori da un ospedale in Israele all'ospedale Shifa nella Striscia di Gaza". Lo comunicano le Forze di Difesa Israeliane sui loro canali social. "L’IDF resta impegnata a sostenere le proprie responsabilità morali e professionali nel distinguere tra civili e terroristi di Hamas - prosegue -. L’IDF è disposta a collaborare con qualsiasi mediatore affidabile per garantire il trasferimento degli incubatori". 

Ore 5.21 - Lula, "bombe di Israele gravi come Hamas" 
Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha sostenuto ieri sera a Brasilia che i bombardamenti israeliani che hanno provocato più di 11.000 morti a Gaza sono "altrettanto gravi" degli attacchi "terroristici" sferrati contro il territorio israeliano il 7 ottobre, con 1.200 morti, dal gruppo Hamas. Durante una cerimonia a Brasilia, riferisce il quotidiano O Globo, il capo dello Stato ha inoltre criticato soprattutto l'alto numero di bambini e di donne uccisi nella guerra, nonché gli attacchi contro strutture mediche - come gli ospedali - che oltre a pazienti e medici ospitano migliaia di civili. Lula si è poi chiesto "perché (Israele) sta uccidendo persone innocenti, senza alcun criterio", aggiungendo che "l'idea di lanciare bombe dove ci sono bambini, dove ci sono ospedali, con il pretesto che lì c'è un terrorista, non ha una giustificazione. Prima - ha concluso - si salvino i bambini e le donne, poi si combatta con chi vuole combattere". 

Ore 4.31 - Giordania, "le violazioni di Israele spingono la regione verso l'esplosione
Qualsiasi scenario che includa la rioccupazione di parti di Gaza da parte di Israele peggiorerà la crisi e le continue “violazioni” israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme “spingeranno la regione verso un'esplosione”. E' l'avvertimento del re di Giordania Abdallah, come riportato dall'agenzia Petra, citata dal 'Guardian'. Il re ha affermato che "una soluzione militare o di sicurezza” non avrà successo, aggiungendo che il conflitto ha origine nell'occupazione e nella privazione dei diritti del popolo palestinese. In un incontro con importanti politici giordani, tra cui gli ex primi ministri e il presidente del Senato, Abdallah ha dichiarato che Gaza non deve essere separata dal resto dei territori palestinesi e ha chiesto la fine della guerra e la ripresa di un processo politico sulla soluzione dei due stati. “Qualsiasi altro percorso finirà con un fallimento e porterà a ulteriori cicli di violenza e distruzione”, ha affermato. 

Ore 2.01 - IDF, attaccate postazioni di Hezbollah dopo il lancio di razzi
L'IDF, le Forze di Difesa Israeliane, hanno riferito che diversi razzi sono stati lanciati dal territorio libanese verso Israele nella tarda serata di lunedì, uno di questi è stato intercettato dal sistema di difesa missilistico israeliano mentre gli altri missili sono caduti tutti in aree aperte. E' quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz. Sempre l'IDF ha riferito che Israele ha attaccato le infrastrutture terroristiche di Hezbollah nel sud del Libano in risposta al lancio di razzi contro Israele. (

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