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Al Kafaji, lo sceicco dell'assalto a Nassiriya: "Attaccheremo le basi Usa"

 Al Kafaji

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Spunta anche lo sceicco Aws Al Kafaji nel conflitto tra Hamas e Israele. Il leader iracheno nel 2004, a Nassiriya, guidava le milizie che hanno tenuto sotto assedio per 24 ore la sede del governatorato dove c'erano i soldati italiani che poi riuscirono a riprendere il controllo della città, con l'aiuto dell'aviazione britannica e con il sacrificio del lagunare Matteo Vanzan, morto dissanguato per una granata. In questi giorni, un cui le diplomazie del mondo arabo e islamico si confrontano sul conflitto, lo sceicco si trova a Beirut, in Libano.

Riporta il Corriere della Sera che Al Kafaji, che è sciita iracheno "per qualche anno ha già combattuto fianco a fianco con i libanesi di Hezbollah. L’ha fatto in Siria tra il 2012 e il 2014 comandando 3 mila volontari in armi. Sconfitti i comuni nemici sunniti dello Stato Islamico è tornato in Iraq e ha deposto le armi". "I combattenti dell’Isis erano sinceri musulmani, ma sono diventati strumento del caos regionale voluto dagli americani e dai Sauditi, andavano combattuti e l’abbiamo fatto", dice al Corriere

 

 

Ora Al Kafaji non si fida più dei suo ex amici di Hezbollah: "Sono troppo legati all’Iran e l’Iran è solo preoccupato della sua economia e della sua ricerca della bomba atomica. Non sono alleati affidabili. Non farò una guerra a Israele come strumento di Teheran". E prosegue: "La questione palestinese dev’essere risolta dagli arabi".

Secondo lo sceicco infatti la questione palestinese si risolve in tre passaggi: "Cessate il fuoco, intervento umanitario e infine intervento politico per imporre le risoluzioni Onu". Nel frattempo, avverte, continueranno gli attacchi alle basi americane in Iraq e Siria. "Molti bombardamenti sui soldati americani servono più che ad aiutare Gaza a screditare l’attuale primo ministro iracheno e dimostrare a Washington che non è in grado di controllare il Paese".

 

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