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Israele-Hamas, la diretta. "Tunnel di 50 metri sotto l'Al Shifa"

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Possibile un accordo preliminare per la liberazione di ostaggi a Gaza in cambio di cinque giorni di cessate il fuoco: al lavoro Israele, Hamas e Stati Uniti. L'Iran alza il livello delle minacce. Si entra nel 44esimo giorno di guerra. Prosegue la marcia per gli ostaggi di Israele. Segui la diretta.

 

Ore 21 - "Due ostaggi dentro l'al-Shifa il 7 ottobre" 
L'esercito israeliano ha diffuso un video in cui si vedono due ostaggi, "un nepalese e un thailandese", trascinati a forza da miliziani nell'ospedale al Shifa di Gaza e ripresi dalle telecamere di sorveglianza "tra le 10.42 e le 11.01" del 7 ottobre. Uno dei due appare ferito. Il portavoce militare Daniel Hagari ha inoltre riferito che la soldatessa Noa Marciano, dopo essere stata rapita, "è stata uccisa nell'ospedale". Mentre era prigioniera di Hamas, era stata ferita in un raid, ma non in modo grave, ha aggiunto. Sulla base di ''solide informazioni di intelligence'', Israele ha stabilito che è stata uccisa in seguito da Hamas. 

 

 

Ore 19.32 - "Trovata la sala di comando di Hamas al piano -2" 
"Abbiamo trovato una sala di comando e controllo al piano -2 (di al Shifa), ma ancora una volta dobbiamo mostrare - e lo faremo ancora, è solo questione di tempo - il collegamento tra la rete di tunnel e l'ospedale". Lo ha detto Mark Regev, consigliere senior del premier israeliano Benyamin Netanyahu, al programma Weekend della Bbc. Regev ha aggiunto che c'erano timori che ad attendere le truppe israeliane nei tunnel ci fossero trappole esplosive e che l'esercito avrà prove conclusive nei prossimi giorni. 

Ore 18.51 - Netanyahu, "Abu Mazen nega il terrorismo, non può governare a Gaza"
"Il negazionista dell’Olocausto Abu Mazen ora nega anche il massacro di Hamas e dell'Isis". È quanto affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu sui social, riferendosi al leader dell'Autorità palestinese. "Voglio essere chiaro: il giorno dopo aver eliminato Hamas, non permetteremo a chi dirige l'amministrazione civile di Gaza di negare il terrorismo, sostenere il terrorismo, pagare per il terrorismo ed educare i propri figli al terrorismo e alla distruzione dello Stato di Israele. Non lo permetteremo", ha aggiunto Netanyahu. 

Ore 18.15 - "Tunnel di 50 metri sotto l'ospedale Al Shifa a Gaza" 
I soldati israeliani hanno trovato un "tunnel terroristico" lungo 55 metri alla profondità di 10 metri sotto il complesso dell'ospedale al Shifa a Gaza City. Lo ha detto il portavoce militare. "Una profonda scala conduce all'ingresso dell'imbocco del tunnel, che è costituito - ha spiegato - da vari mezzi di difesa tra cui una porta anti esplosione e un foro da sparo. Questo tipo di porta viene usata dall'organizzazione terroristica Hamas per impedire alle forze israeliane di entrare nei centri di comando e nelle risorse sotterranee" dell'organizzazione.

Ore 17.50 - Idf, approvati i piani per continuare l'operazione di terra 
Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi ha approvato i piani per la continuazione della operazione di terra nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Israele attualmente sta operando nel nord della Striscia e a Gaza City, ma ha annunciato l'intenzione di voler allargare le operazioni al sud dove ci sono molte centinaia di migliaia di rifugiati.

Ore 17.03 - Gli Huthi rivendicano il sequestro della "nave israeliana" 
I ribelli Huthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno sequestrato un mercantile israeliano nel Mar Rosso e l'hanno dirottato verso la costa yemenita. Lo ha rivendicato un rappresentante dei ribelli e una fonte marittima. "Abbiamo portato una nave mercantile israeliana verso la costa yemenita", ha detto un funzionario Huthi, mentre una fonte marittima nella città costiera di Hodeida ha detto che la nave era stata portata nella città portuale di Salif. Israele ha smentito che l'imbarcazione sia di proprietà israeliana e che ci siano suoi cittadini a bordo. L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha definito l'accaduto come un "atto terrorista" sferrato dall'Iran. 

Ore 16.36 - Nave sequestrata, "terrorismo iraniano"
L'ufficio del premier israeliano ha condannato come "atto di terrorismo iraniano" il sequestro di una nave da parte del gruppo yemenita Houthi oggi nel Mar Rosso. "Israele condanna con forza l'attacco iraniano contro una nave internazionale - recita il comunicato diffuso dall'ufficio del primo ministro - la nave, di proprietà di una azienda britannica e gestita da una azienda giapponese, è stata dirottata sotto la guida dell'Iran dalla milizia yemenita Houthi. A bordo della nave ci sono 25 membri dell'equipaggio di varie nazionalità tra cui cittadini ucraini, bulgari, filippini e messicani. Nessun israeliano è a bordo". "Si tratta di un altro atto di terrorismo iraniano e costituisce un passo avanti nell'aggressione dell'Iran contro i cittadini del mondo libero, con conseguenze internazionali per quanto riguarda la sicurezza delle rotte marittime globali", ha concluso la nota. 

Ore 15.41 - La nave dirottata "è britannica, gestita da compagnia giapponese"
L'Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha affermato che la nave mercantile, che è stata dirottata dai ribelli Huthi dello Yemen, nel Golfo di Aden, è una nave britannica gestita da una compagnia giapponese. Nella dichiarazione, rilasciata dall'ufficio e ripresa dai media israeliani, si afferma inoltre che a bordo dell'imbarcazione ci sono 25 membri dell'equipaggio provenienti da Ucraina, Bulgaria, Filippine e Messico, e che non c'è nessun israeliano. 

Ore 15.06 - Israele-Libano, ripresi combattimenti al confine
Hezbollah ha affermato di aver sparato contro diversi obiettivi nella regione di confine con Israele e di aver "colpito direttamente" il kibbutz Hanita sul lato israeliano. Il gruppo ha anche attaccato un luogo con razzi e proiettili di artiglieria e un "raduno di persone e veicoli ostili". L'esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato diversi "obiettivi aerei sospetti" che erano volati dal Libano verso Israele. Uno di questi era stato intercettato con successo. Ci sono stati anche altri attacchi dal Libano, ai quali Israele ha risposto, ha detto l'esercito israeliano. Non ci sono state segnalazioni di vittime. Dall'inizio della guerra di Gaza, dopo l'attacco del 7 ottobre, lungo il confine si sono verificati ripetuti scontri tra l'esercito israeliano e Hezbollah. 

Ore 14.48 - Tel Aviv, mercantile dirottato: nessun israeliano a bordo?
Il governo di Tel Aviv sta verificando la notizia del dirottamento di un mercantile israeliano da parte degli Houthi, ma si ritiene che non ci siano israeliani a bordo dell'imbarcazione. Lo riporta Haaretz, mentre il sito di notizie Walla precisa che la nave è parzialmente di proprietà di una compagnia israeliana.

Ore 14.12 - Huthi dirottano nave israeliana nel Mar Rosso
I ribelli Huthi in Yemen hanno dirottato una nave israeliana nominata 'Galaxy Leader', che viaggiava nel Mar Rosso. Lo riporta Al Arabiya, secondo la quale a bordo ci sono 22 persone. Il portavoce degli Huthi, Yahya Sarea, aveva avvertito in precedenza che il gruppo ribelle - sostenuto dall'Iran - avrebbe preso di mira tutte le navi possedute o gestite da compagnie israeliane o che battono bandiera israeliana. Sarea ha invitato tutti i Paesi a ritirare i propri cittadini che lavorano negli equipaggi di tali navi.

Ore 13.58 - Israele, a Rafah 4 ore di pausa umanitaria
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato una breve sospensione delle "attivita' militari" nella citta' di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, per "scopi umanitari". La pausa e' avvenuta dalle 10:00 alle 14:00 di oggi ora locale, secondo un portavoce dell'Idf. Nella parte meridionale della citta' di Rafah si trova il valico di frontiera omonimo tra Gaza e l'Egitto, l'unico passaggio in entrata e in uscita dalla Striscia che non e' controllato da Israele, rendendolo l'unica opzione per gli stranieri che cercano di lasciare l'enclave assediata. Nel frattempo, l'esercito israeliano afferma di aver effettuato operazioni militari in due quartieri di Gaza City per "identificare e distruggere le infrastrutture e le risorse di Hamas". "Durante le operazioni, i soldati hanno individuato circa 35 pozzi di tunnel, nonche' un gran numero di armi e hanno eliminato i terroristi", ha detto domenica l'Idf in una nota. L'esercito ha anche affermato di aver effettuato un raid nelle case di alti funzionari di Hamas ad al-Rimal, un tempo vivace quartiere degli affari ed epicentro sociale della citta'. "Nella zona di Rimal ci sono le residenze di alti funzionari di Hamas, che hanno preso il controllo degli edifici nell'area per condurre e dirigere attivita' terroristiche", ha spiegato Idf.

Ore 13.20 - Re Abdullah II: cessate il fuoco o catastrofe umanitaria
"Nella Striscia di Gaza deve entrare subito in vigore un cessate il fuoco per fermare una catastrofe umanitaria" causata dalla "guerra selvaggia" di Israele "contro i civili". Lo afferma il re giordano Abdullah II, durante un incontro il capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il monarca hashemita ha affermato che le potenze mondiali dovrebbero "costringere" Israele a rispettare il diritto internazionale per proteggere i civili e garantire che risponda alle richieste di consentire un flusso ininterrotto di aiuti nell'enclave palestinese. 

Ore 13.02 - Khamenei ai paesi arabi: tagliare legami con Israele
"L'arteria vitale del regime sionista deve essere tagliata". Così il leader iraniano Ali Khamenei, invitando i Paesi islamici a tagliare i legami politici con lo Stato ebraico almeno per un periodo limitato. Secondo quanto riferito dalla Tv di Stato, il leader ha aggiunto che i nuovi sviluppi a Gaza hanno rivelato che i capi di Stato dei Paesi occidentali sostengono il razzismo.

Ore 12.39 - Tre soldati israeliani a Gaza, in totale 61
Israele conferma la morte di altri tre soldati nei combattimenti avvenuti ieri a Gaza. Il totale dei militari rimasti uccisi nelle operazioni in corso nella Striscia è salito così a 61.

Ore 12.05 - Von der Leyen: inaccettabile la violenza degli estremisti in Cisgiordania
"Condanniamo l'inaccettabile violenza degli estremisti in Cisgiordania". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dopo aver incontrato il re Abdullah II in Giordania. Von der Leyen ha ringraziato il monarca per "lo scambio di opinioni sulla crisi a Gaza". "Collaboreremo con la Giordania per fornire a Gaza i tanto necessari aiuti umanitari", "condanniamo l'inaccettabile violenza degli estremisti in Cisgiordania e concordiamo sulla necessità di spezzare la spirale della violenza", ha affermato la presidente, sottolineando che "la soluzione dei due Stati è l'unico modo per raggiungere la pace", ha concluso.

Ore 11.36 - Qatar: ostacoli all’accordo sugli ostaggi sono davvero minori
Gli ostacoli alla conclusione di un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas, nell'attacco del 7 ottobre scorso contro Israele, sonno "davvero minori": così il primo ministro del Qatar, senza però fornire alcun dettaglio ulteriore. "Le sfide che restano nei negoziati sono davvero minori, e sono più logistiche, più pratiche", ha dichiarato Mohammed bin Abdelrahmane Al-Thani durante una conferenza stampa a Doha accanto al capo della diplomazia dell'Unione europea, Josep Borrell.

Ore 11.21 - Hezbollah lancia decine di razzi, Israele risponde
Idf ha condotto raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano come rappresaglia al lancio di decine razzi da parte della formazione sciita contro diverse località israeliane al confine con il Paese dei Cedri. Lo riportano i media dello Stato ebraico, precisando che i razzi di Hezbollah sono caduti in zone disabitate.

Ore 10.54 - Hamas, leader chiede nuova riunione dei Paesi arabi e musulmani
Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha esortato il Comitato arabo-islamico a riunirsi con urgenza "per discutere i modi per fermare la guerra e rompere l'assedio della Striscia di Gaza". Ne dà notizia l'agenzia turca Anadolu. Il Comitato ministeriale arabo-islamico è stato costituito dal Vertice congiunto arabo-islamico che si è tenuto in Arabia Saudita l'11 novembre, con lo scopo di seguire l'attuazione dei risultati del summit. Haniyeh ha sottolineato "la necessità di agire rapidamente per obbligare Israele a rispettare le risoluzioni internazionali che chiedono di porre fine all'aggressione contro il popolo palestinese e di proteggere gli ospedali a Gaza".

Ore 10.12 - Houthi yemeniti: colpiremo ogni tipo di nave legata a Israele
Il portavoce degli Houthi yemeniti alleati dell'Iran, Yahya Sarea, ha affermato su Telegram che il gruppo colpirà "tutte le navi di proprietà israeliana o che operano per compagnie israeliane o che battano bandiera israeliana". Lo ha riferito Haaretz, secondo cui il portavoce ha lanciato un appello a tutte le nazioni di ritirare i propri cittadini che lavorano a bordo di ognuna di queste navi.

Ore 09.30 - Tv israeliana: ostaggi, possibile accordo
Anche la tv israeliana N12, dopo il Washington Post, conferma un possibile accordo sulla liberazione degli ostaggi nella Striscia di Gaza. Secondo la tv, Hamas avrebbe segnalato di essere pronta in linea di principio a rilasciare 87 ostaggi. Tra questi figurano 53 tra donne, bambini e giovani israeliani e 34 stranieri. In cambio, Israele dovrebbe attuare un cessate il fuoco di cinque giorni nella Striscia e rilasciare dalle proprio carceri un numero imprecisato di donne e minori. Hamas chiede che venga permesso l'ingresso di più carburante nell'enclave palestinese. N12 precisa, tuttavia, che non è ancora chiaro se l'accordo andrà in porto dato che il capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya al-Sinwar, non ha ancora dato una risposta chiara e definitiva tramite i mediatori in Qatar.

Ore 09.21 - Detenuto palestinese morto, esplode la rivolta
Un detenuto palestinese è morto improvvisamente in una prigione israeliana, una morte che porta a sei il numero totale di prigionieri e detenuti palestinesi deceduti nelle carceri israeliane dal 7 ottobre. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Ci sono stati immediate proteste nell'ala dell'edificio carcerario: gli altri detenuti palestinesi hanno appiccato il fuoco a materassi e vestiti. Domate le fiamme, una guardia israeliana è rimasta leggermente intossicata dal fumo. 

Ore 09.12 - Razzi dal Libano, Israele attacca Hezbollah
Aerei da combattimento dell'esercito israeliano hanno attaccato le "infrastrutture terroristiche" del gruppo sciita libanese di Hezbollah: e' stata la risposta al lancio di dieci proiettili di mortaio verso una citta' israeliana situata al confine, Shlomi, evacuata da Israele un paio di settimane fa a causa della tensione crescente alla frontiera. "I proiettili sono caduti in un'area aperta. Le forze di difesa israeliane hanno risposto con raid verso il punto di origine dei lanci in territorio libanese", ha aggiunto un portavoce militare. Da settimane, subito l'attacco di Hamas del 7 ottobre, il confine tra Israele e Libano sta vivendo il suo momento piu' teso dal 2006, quando le truppe israeliane e Hezbollah si confrontarono in un conflitto che fece registrare 43 giorni consecutivi di scontro a fuoco. Proprio ieri Israele ha accusato Hezbollah di aver lanciato piu' di 25 razzi sul suo territorio e ha segnalato di aver nuovamente attaccato obiettivi del gruppo nel sud del Libano, "compresi i suoi complessi militari". 

Ore 08.33 - Iran: Israele continua a massacrare e il mondo non reagisce
"All'ombra dell'inerzia dei Paesi del mondo e delle organizzazioni internazionali sul genocidio di Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, il regime sionista commette nuovi crimini e massacra palestinesi ogni giorno, perfino nei campi profughi": lo ha dichiarato in tarda serata il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nassar Kanani, citato dall'agenzia Irna.

Ore 07.59 - Israele, raid nel centro di Gaza: 15 morti
Non si fermano nella notte i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza: secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno 13 persone sono rimaste uccise in un attacco a una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. Inoltre, secondo l'agenzia palestinese, una donna e sua figlia sono state uccise in un bombardamento di una casa a sud-est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.

Ore 06.12 - Usa: ancora nessun accordo
Gli Usa dichiarano di essere ancora al lavoro per garantire un accordo tra Israele e Hamas. "Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, ma continuiamo a lavorare duramente per arrivarci", ha dichiarato la portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Adrienne Watson su X, in risposta a una notizia del Washington Post che parlava di accordo preliminare.

Ore 05.01 - Washington Post, intesa Israele-Hamas: 5 giorni pausa per decine ostaggi
Israele, Hamas e Stati Uniti sono vicine a un accordo preliminare per la liberazione di decine di donne e bambini ostaggi a Gaza in cambio di cinque giorni di pausa nei combattimenti. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali il rilascio degli ostaggi dovrebbe iniziare nei prossimi giorni. In base all'accordo, contenuto in sei pagine, tutte le parti si impegnano a congelare le operazioni di combattimento per almeno cinque giorni mentre 50 o più ostaggi vengono rilasciati in gruppi ogni 24 ore. La sorveglianza aerea monitorerà i movimenti sul terreno.

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